Tangerine Dream

Tangerine Dream

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Tangerine Dream

Paese d'origine  Germania
Genere Ambient[1]
Art rock[1]
Neoprogressive[1]
Krautrock[1]
New age[1]
Berlin School
Periodo di attività
1967in attività
Album pubblicati 181
Studio 83
Live 31
Raccolte 51
Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica

I Tangerine Dream sono un gruppo musicale tedesco fondato nel 1967 da Edgar Froese, tra i principali esponenti del krautrock e della musica cosmica. La band ha cambiato svariati componenti negli anni, avendo sempre Froese come perno indiscusso. Il musicista tedesco Klaus Schulze fece parte del gruppo come batterista per un breve periodo successivo alla fondazione (e comprendente la pubblicazione del primo album, Electronic Meditation), ma la formazione più stabile e prolifica fu quella composta da Froese (sintetizzatori e chitarra), Christopher Franke (sintetizzatori, tastiere e occasionalmente batteria) e Peter Baumann (sintetizzatori e organo). Altri membri importanti furono Johannes Schmoelling, che rimpiazzò Peter Baumann nei primi anni ottanta, Paul Haslinger (che sostituì lo stesso Schmoeling dal 1986) e Jerome Froese, figlio di Edgar (chitarra e tastiere), che collabora in alcuni progetti. La band è poi diventata una sorta di collettivo musicale, in quanto Edgar Froese è rimasto l'unico membro stabile e, in particolare nei concerti, si avvale della collaborazione di numerosi musicisti esterni.

I primi album della band furono di primaria importanza per lo sviluppo del krautrock. A partire da Phaedra (1974), che resta il loro maggior successo, il gruppo ha voluto sperimentare cifre e stilemi moderni fino a divenire una band di new age, di cui possono essere considerati antesignani. Infatti, con il tempo le sonorità del "primo corso" si sono modificate e l'ultimo album a contenerne fu Hyperborea (1983): dal successivo Le Parc si è avuta una stabile variazione nello stile, al fine di conservare un successo che si mantiene ancora fra estimatori di diversa generazione ed estrazione.

Benché il gruppo abbia prodotto un gran numero di album, in studio e dal vivo, parte dei fan li ha conosciuti per il loro lavoro come compositori di colonne sonore.

Storia

Edgar Froese e gli Ones

Nel 1965, il chitarrista autodidatta Edgar Froese (nato il 6 giugno 1944 a Tilsit, Lituania) fondò a Berlino ovest gli Ones, una cover band di musicisti pop inglesi che risentiva l'influenza del rock psichedelico dai testi "fantasmagorici" solitamente suonato in quegli anni e della musica di consumo inglese e statunitense. Il gruppo comprendeva, oltre allo stesso Froese, Mick Auerbach, Charly Prince, Will Stegen e Detlef Stegen. Dopo aver incontrato Salvador Dalí nel 1966,[2][3] Froese si interessò all'arte contemporanea ed iniziò un'attività di pittore parallelamente a quella di musicista. Fu in questi anni che terminò gli studi quinquennali di scultura e disegno, mentre la formazione degli Ones cambiava i propri membri. Sebbene la musica del gruppo rimanesse fruibile, gli Ones virarono maggiormente verso il rock psichedelico americano in seguito all'arrivo del batterista Lanse Hapshash e il bassista Kurt Herkenberg; a completare la formazione vi erano Charly Prince (voce), Volker Hombach (percussioni e flauto) e lo stesso Edgar Froese alla chitarra elettrica. Durante i loro concerti il loro stile diveniva tuttavia profondamente diverso, perché basato sull'improvvisazione tipica di gruppi psichedelici quali Blue Cheer e Grateful Dead. La loro primissima pubblicazione, il 45 giri Music For Hippies pubblicato nel 1967 e stampato dall'etichetta Star-Club Records (una succursale della Phonogram), includeva i due brani Lady Greengrass e Love Of Mine. La prima presentava le due parole "Tangerine Dream", adoperate per omaggiare alcuni "risvolti onirici" presenti nel disco Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles.[2][4]

A partire dal 1967 il gruppo godette di una discreta notorietà: si esibirono in club d'avanguardia di città estere quali Amburgo e Parigi, ed entrarono in contatto con Salvador Dalí[4] partecipando ad alcune delle sue feste artistiche tenute a Port Ligat. Per lo stesso artista spagnolo il gruppo prestò l'immagine all'interno di un documentario televisivo francese sul surrealismo.

Tuttavia, gli Ones non riuscivano a "tenere il passo" ad altre formazioni tedesche considerate più valide sotto il profilo artistico: gli Ambition of Music (futuri Annexus Quam) realizzavano dal vivo improvvisazioni apprezzatissime dal pubblico, i Floh De Cologne si avvicinavano ai gusti della controcultura studentesca, gli Irene Schweizer Trio e gli Schoof erano autori di un free jazz di matrice tedesca che resero noto nei paesi mitteleuropei e in Italia, i primi Limbus (in quegli anni ancora un trio) erano autori di una musica cacofonica e "orientale" che eseguivano presso i più importanti centri sociali del paese, mentre gli Xhol erano autori di una singolare musica "elettrica" ispirata alla musica nera.

Nel frattempo giunsero, per la prima volta nei negozi di dischi della capitale tedesca, gli LP più sperimentali della musica rock del periodo: gli autori includevano i Mothers of Invention di Frank Zappa, gli United States of America di Joe Byrd, i Soft Machine con Kevin Ayers, e i Byrds "spaziali" di Fifth Dimension. Per la prima volta, i musicisti rock tedeschi si accorsero che la musica elettronica colta, in quegli anni suonata nella città di Colonia da compositori quali Karlheinz Stockhausen, ispirava le formazioni di fama internazionale del periodo. Ciò che però mancava ai musicisti tedeschi era il denaro per poter sperimentare musicalmente in quella direzione: infatti non vi sono ancora studi di registrazione privati che possiedono un sintetizzatore elettronico.

Nel mentre, in seguito all'accresciuta popolarità di quei gruppi, Froese decise di seguire la loro strada sciogliendo il gruppo e fondando nel 1967 i Tangerine Dream (sogno del mandarino).

La nascita dei Tangerine Dream

Gli inizi

La primissima formazione dei Tangerine Dream era instabile (fra il 1968 e il 1969 furono almeno sette i membri che vennero a sostituirsi), e sebbene qualcuno abbia paragonato la loro musica a quella degli inglesi Harpshard & The Coloured Coat, essa venne considerata "acerba". Fra le prime esperienze che si ricordano del gruppo vi è il loro concerto di musica rock improvvisata, durato sei ore, e tenuto allo Zodiak Club di Berlino. Di questa esperienza è stato riferito che i musicisti erano divenuti irriconoscibili a causa della stanza completamente oscurata mentre fra gli esecutori vi erano presenti, oltre a Froese, l'inglese Malcom Hines, l'olandese Philip van de Gros e lo svedese Sven Ake Johannson. Dopo un breve periodo, il leader Froese sciolse il gruppo e lo rifondò con nuovi membri per partecipare all'Essen Festival (le 5 giornate internazionali della canzone - 1968).

Dopo aver notato il gruppo durante l'esibizione allo Zodiak, il produttore Hans Ulrich Wegel, uno dei proprietari delle etichette Hansa Records e Basf, fece una proposta discografica ai Tangerine Dream. All'epoca Weigel lavorava con gli Amon Düül mentre la Metronome Musik GmbH pubblicava il loro album Collapsing Singvogel, al quale il produttore stava partecipando in fase di registrazione. Tuttavia la stessa Metronome programmava la costituzione di un'etichetta parallela per raggruppare i nuovi artisti della scena rock sperimentale tedesca; la cosa era ai fini voluta per differenziare le produzioni e indirizzarle in questo modo verso dei precisi canali di vendita. Dopo poco tempo la Basf avrebbe fatto lo stesso e sarebbero emerse due nuove case discografiche collegate tra di esse, la OHR per le produzioni di musica rock contaminata dall'elettronica, e la PILZ per il folk sperimentale ed il rock di protesta.

Weigel presentò inoltre il critico e giornalista musicale Rolf-Ulrich Kaiser (l'inventore del termine "musica cosmica") a Froese che suggerì al musicista di rintracciare i membri della vecchia formazione: tuttavia vennero ripresi soltanto alcuni di essi e questo "assetto" durò fino al 1969, anno in cui avvenne un ultimo concerto inconcludente. In seguito a ciò, il giornalista invitò Froese a trovare nuovi componenti suggerendogli di fondare un trio di sperimentatori mentre Weigel si poneva l'obbiettivo di "lanciare" i Tangerine Dream. Come da accordo, e malgrado i cattivi rapporti fra Kaiser e Froese, quest'ultimo spedì un nastro contenente due demo (registrate con il fondatore dei Kluster, Konrad Schnitzler e il flautista Steve Joliffe) alla Ohr Records e, successivamente, firmò un contratto con l'etichetta. Mentre il produttore finanziava il tecnico del suono Klaus Freudigmann dello studio Mixed Media, problemi economici impedivano alla formazione di possedere un sintetizzatore.

Electronic Meditation

Le sessioni dell'esordio Electronic Meditation iniziarono durante il mese di novembre del 1969, e l'assetto includeva Edgar Froese (chitarra e batteria), l'ancora giovane Klaus Schulze (batteria), più l'ingegnere edile ed artista ventinovenne Conrad Schnitzler (chitarra elettrica e violoncello). Sebbene non sapesse propriamente suonare nessuno strumento, fu quest'ultimo il musicista che influì sulle scelte stilistiche della formazione, adesso divenuta autrice di un rock improvvisato che risentiva l'influenza di gruppi musicali quali Pink Floyd (per la precisione quelli di A Saucerful of Secrets), Quicksilver Messenger Service, e Up the Khyber. La musica risultante veniva quindi registrata in nastri magnetici successivamente manipolati, mentre i suoni venivano fatti passare attraverso modulatori di frequenza e ad anello. Un altro strumento elettronico adoperato nell'album include un sintetizzatore costruito da Schnitzler che soleva chiamare "addiatore", o "sommatore di frequenze". L'album, divenuto la quinta uscita discografica della OHR Records, venne pubblicato durante il mese di marzo del 1970.

Definito "una sorta di show alla Jimi Hendrix in versione elettro-lisergico-tronica, l'album inizia con Genesis, un brano mellifluo per generatori di frequenza, violoncelli e suoni elettro-acustici simili agli esperimenti "concreti" di Stockhausen. Mano a mano che il pezzo prende forma, emerge un ritmo che fa da ponte al secondo brano Journey through a burning Brain, dove i suoni aggressivi delle chitarre di Froese accompagnano un organo elettrico che rievoca le sonorità di A Saucerful of Secrets dei Pink Floyd, mentre i suoni vengono trattati da Schnitzler. Le sonorità anarchiche del brano sono seguite da un organo che rievoca atmosfere rassicuranti, mentre il ritmo sostenuto del brano definisce il suo stile acid rock. L'unica traccia che risente l'influenza della musica psichedelica e underground inglese (di gruppi quali i Deviants) è Ashes to Ashes, dove suonarono anche il tastierista Jimmy Jackson e il flautista Thomas Keyserling (che però non sono segnalati nei crediti del disco). Cold Smoke è ispirato al "freak rock" di quegli anni.

Considerato da alcuni un concept album eccessivamente "inflazionato", Electronic Meditations viene citato fra le pietre miliari del krautrock e rimane generalmente più apprezzato da coloro che seguono il rock psichedelico degli anni sessanta piuttosto che dagli ascoltatori di musica elettronica. Nonostante l'atonalità della musica, Electronic Meditations riscosse abbastanza successo (anche presso un pubblico giovane) da venire ristampato una seconda volta durante l'anno seguente. L'interno della copertina presentava i disegni e le note che vengono in aiuto per la comprensione del materiale inciso nel supporto di vinile.

A partire dalla prossima pubblicazione la musica della formazione cambierà in modo decisivo, anche per aggiornarsi con i tempi che vedevano ormai la psichedelia come soppiantata da nuovi stili e mode musicali.

La musica cosmica

Alpha Centauri e l'arrivo di Chris Franke

In seguito alla pubblicazione del primo album, Klaus Schulze e Conrad Schnitzler abbandonarono la formazione:[3] il primo fondò gli Ash Ra Tempel con Manuel Göttsching, mentre il secondo proseguì la sua attività con i Kluster per un breve periodo prima di iniziare un'attività da solista. Rimasto nuovamente solo, Froese aggiunse al nuovo organico l'ex membro e tastierista Steve Schroyder,[3] ed il batterista Christopher Franke, ex membro degli Agitation Free[3] che entrò nel gruppo dopo essersi interessato alle sue sonorità sperimentali.

Reputato da Froese un batterista tecnicamente molto valido, Franke aveva già suonato dal vivo in televisione e aveva già registrato del materiale musicale free jazz che non è stato accettato da nessuna casa discografica (pur essendo considerato molto valido). Di famiglia benestante, egli aveva la possibilità, sebbene continuasse a studiare musica classica, di crearsi uno studio privato casalingo per sperimentare con l'elettronica; era soprattutto incentrato ad adoperare i sintetizzatori e i sequencer per la creazione di linee portanti di percussioni e bassi sintetico-elettronici. Egli possedeva inoltre un sintetizzatore personale, un EMS VCS3 di fabbricazione inglese, e si stava lentamente distaccando dal jazz nonché dal suo strumento che studiava ormai da anni: la batteria acustica.

Rolf-Ulrich Kaiser si stava intanto rendendo conto che, a differenza dell'Europa, negli Stati Uniti il rock progressivo non godeva lo stesso successo di critica e pubblico. Inoltre lo stesso paese vedeva emergere nuove formazioni prettamente strumentali ispirate ai "padri" della musica elettronica popolare americana, quali i Beaver & Krause, Lothar and the Hand People, Fifty Foot Hose e i Silver Apples. Fra queste formazioni vi erano i nuovaiorchesi Tonto's Expanding Head Band, che firmarono un contratto con la Atlantic Records (che però non rispettarono perché interessati a fare musica non commerciale con i grossi sintetizzatori modulari Moog serie III) ed autori di una musica "cosmica" che definivano "musica per meditazione". Vi erano anche i Mother Mallard's, un trio di improvvisatori che adoperavano solamente sequencer e sintetizzatori esibendosi nei teatri di New York e in molte università degli Stati Uniti; sebbene si possa definire "spaziale", il gruppo si definiva "seguace" di musicisti sperimentali quali John Cage e Terry Riley. Contemporaneamente all'uscita di Electronic Meditation emergevano anche i Limbus 3, che pubblicarono New Atlantis - Cosmic Music Experience, un disco ispirato al jazz di Sun Ra, qui "spinto verso lidi metafisici". Fu grazie al titolo di questo album che Kaiser si ispirò per coniare il termine "musica cosmica".

Rolf-Ulrich Kaiser propose al trio, che accettò, di realizzare un concept album ispirato allo spazio. Sebbene qualcuno ha pensato che dovesse rimanere un "episodio" all'interno della loro discografia, il nuovo Alpha Centauri segnò invece una completa ridefinizione del loro stile che, a causa della presenza di Franke, si venne a basare quasi completamente sulle sonorità dell'elettronica.

Sostenendo che per la realizzazione del nuovo album il gruppo avrebbe dovuto improvvisare parecchio avendo pochissimo materiale già pronto, Froese chiese il sostegno ad altri musicisti per rendere più facile e veloce la registrazione. Come conseguenza di ciò si decise di aggiungere fra i partecipanti il flautista Udo Dennebourg e il tastierista Roland Paulick, un amico personale di Froese.

Registrato a Colonia lungo il mese di gennaio del 1971 nello studio di Dieter Derks, considerato uno dei più forniti di tutta la Germania per le registrazioni di musica rock, e pubblicato nel mese di marzo dello stesso anno, il nuovo concept album Alpha Centauri presenta, a differenza dell'esordio, pochissimi interventi acustici (quali, ad esempio, il flauto di Dennebourg, le percussioni di Franke in Fly and Collision of Comas Sola, e le note accennate della chitarra di Froese su Alpha Centauri) e vede predominare i suoni dell'organo trattato elettronicamente da Froese e Schroder più quelli dei due sintetizzatori VCS3, entrambi manipolati da Paulick e Franke. La copertina è un dipinto espressionista realizzato dallo stesso Froese mentre la grafica dell'interno è curata da sua moglie Monique, divenuta a partire da questo album curatrice grafica e fotografa ufficiale del gruppo.

Sebbene abbia venduto meno copie rispetto ad Electronic Meditation, Alpha Centauri venne apprezzato dal pubblico mentre la Ohr costringeva il gruppo a seguire la stessa direzione sperimentale.

Zeit e l'arrivo di Peter Baumann

In seguito ad alcune incomprensioni interne, Schroeder abbandonò la formazione verso la fine del 1971 e venne sostituito dal pianista di formazione classica Peter Baumann,[3][4] un amico di Franke che in quegli anni era attivo nella sconosciuta formazione berlinese degli Ants. Il collettivo composto da Froese, Franke e Baumann, fu quello "storico" che li portò ad ottenere successo a livello internazionale.

La registrazione del doppio LP Zeit, avvenuta nuovamente nello studio di Derks, iniziò nel mese di maggio del 1972, e grazie agli incassi ottenuti dai primi due album, la formazione ebbe modo di chiedere l'intervento di un quartetto di violoncelli. Fra gli altri partecipanti alle sessioni dell'album vi è Florian Fricke, il leader dei Popol Vuh qui presente con un sintetizzatore Moog acquistato da poco per la realizzazione di Affenstude (1970). Per le realizzazione del disco, Franke abbandonò definitivamente le percussioni per concentrarsi sull'organo e il sintetizzatore VCS3, mentre Froese adoperò un noise generator e suonò la chitarra elettrica manipolandone i suoni per creare sonorità stranianti, e Baumann, anch'egli al VCS3 ed all'organo elettrico, interveniva occasionalmente suonando un vibrafono.

Durante le sessioni di Zeit rimasero inediti alcuni brani di improvvisazione elettronica quali Asteroid Agenda.

L'album presenta quattro lunghissimi brani (uno per facciata) che ricordano i "continuum" di Ligeti ed il minimalismo di La Monte Young, sebbene tutta la musica di Zeit sembra rievocare una "galassia mistica, tenebrosa, intima, melliflua, e gassosa, dove tutto si muove molto lentamente". Sebbene giudicato dal pubblico difficile da "digerire", l'album ebbe ottimi riscontri di vendita e ricevette il plauso dei critici che lo considerarono il primo capolavoro dei Tangerine Dream. Fra essi Hervé Picard ne parlò favorevolmente in alcune riviste parigine e dichiarò riferendosi alla musica:

Grazie ai giudizi di Picard, i Tangerine Dream vennero invitati a partecipare al festival francese nell'edizione 1973 al Teatro dell'Ouest di Parigi assieme ad altri gruppi tedeschi includenti i Kraftwerk e gli Ash Ra Tempel. Le riviste musicali tedesche dedicarono in seguito all'album molte pagine ed interviste, mentre numerosi altri musicisti si ispirarono alla musica d'atmosfera dell'album (fra essi Klaus Schulze che, ispirandosi a Zeit, realizzò il suo esordio Irrlicht).

Il 45 giri Ultima Thule Teil 1/2, pubblicato dalla OHR, include due brevi brani inediti realizzati durante le sessioni di Zeit che riprendono, seppur in minima parte, il rock sperimentale di Electronic Meditation.

Atem, la rottura con la OHR, Green Desert, e il contratto con la Virgin

Divenuti nuovamente un trio durante l'estate del 1972, Froese, Franke e Baumann, ritornarono nello studio di Colonia per registrare il quarto album Atem: il risultato di un missaggio del materiale inedito registrato su nastro magnetico fra il mese di dicembre del 1972 e quello di gennaio del 1973. Spesso considerato di qualità inferiore rispetto a Zeit, Atem fu il primo album della formazione ad essere venduto anche in Gran Bretagna; questo anche grazie al contributo del disc jockey John Peel, che ne trasmise alcuni spezzoni durante i suoi programmi radiofonici. Procedendo sulla falsariga dei precedenti, il nuovo LP presenta almeno un paio di novità: l'improvvisazione vocale di Wahn, che omaggia John Cage, e l'insolitamente melodica Fauni Gena.

A causa delle irruzioni di Rolf-Ulrich Kaiser che avvenivano durante la fase di missaggio dell'album, e della non autorizzata cessione dei diritti di stampa dell'album alla Polygram (cosa che avrebbe fatto soffrire in termini economici la formazione) da parte della OHR, il trio decise di rompere l'accordo con l'etichetta.

Nel frattempo Baumann fece un viaggio in Nepal lasciando soli Froese e Franke che registrarono nello studio Skyline di Berlino il materiale di un nuovo disco. La musica, includente una suite intitolata Green Desert ed altri tre brani più brevi ispirati al rock "cosmico" dei primi Pink Floyd, rimase inedita fino al 1986.[4]

Alla fine del 1973, Froese si recò in Inghilterra dove entrò in contratto con Richard Branson, fondatore del Manor Studio e della Virgin Records. Essendo stato registrato a Berlino, Branson rifiutò di pubblicare l'album Green Desert, ma accettò l'idea di mettere sotto contratto il trio permettendo loro di rinnovarlo ogni cinque anni. Il nuovo produttore richiese inoltre al gruppo di realizzare e pubblicare un nuovo album entro la fine del 1974. Grazie alla sempre più influente etichetta inglese, il gruppo godette da questo momento il periodo di maggiore popolarità e successo. I dischi della formazione, che verranno venduti in gran parte del mondo, li resero oggetto di culto da parte di molti fan.

Il successo internazionale

Phaedra e il primo tour mondiale

Il Manor Studio, un'antica villa patrizia situata a breve distanza da Londra e convertita da Richard Branson in uno studio di registrazione dotato di moderne tecnologie, era fornito di registratori a 4/8/16 piste, mixer a 20 canali, equalizzatori con sistema Dolby noise reduction, un monitor quadrifonico per le realizzazioni in quadrifonia, una sala di controllo dotata di numerosissimi effetti elettronici e una stanza di registrazione per 40 musicisti. Inoltre lo studio rendeva sempre disponibili ingegneri del suono, cantanti e turnisti, una stanza di produzione con roadies e cento acri di parco per il rilassamento. Fu questo il luogo dove venne realizzato il seguente Phaedra.

Registrato durante il mese di dicembre del 1973, questo nuovo album presenta quattro tracce: la suite Phaedra, Movements of a Visionary, entrambe opera di tutti i tre membri, Mysterious Semblance at the Strand of Nightmares che venne registrata dal solo Froese (in origine doveva essere una delle parti del suo primo album solista Aqua: esiste infatti una versione differente che è stata editata in CD solamente nel 2008 dallo stesso Froese), mentre la conclusiva Sequent C è opera di Baumann. Per la realizzazione dell'album sono stati adoperati, oltre a strumenti musicali quali chitarra, basso, organo, e flauto, apparecchiature elettroniche quali un Mellotron, un piano elettrico, un sintetizzatore modulare Moog acquistato grazie al nuovo contratto discografico (suonati rispettivamente da Froese, Baumann e Franke), nonché i sintetizzatori VCS3, già adoperati nelle uscite precedenti. In seguito ad un'idea di Franke il gruppo decise per la prima volta, di utilizzare in maniera massiccia i sequencer[5] abbinati ai sintetizzatori per la creazione di linee di basso. Sebbene non sia stata citata nei crediti dell'album, Monique, la moglie di Edgar, era presente durante le sessioni dell'album per le fotografie e, come lei ricordò durante un'intervista a Mark Pendergast avvenuta nel 1994, "si alternava di continuo al movimento delle levette dei phaser elettronici durante la seconda fase del missaggio di Phaedra." Oltre ad essere considerevolmente più accessibile dei dischi precedenti,[6] il disco presenta sonorità che rievocano il movimento acquatico degli oceani, ma rimane ancorato, secondo il parere di molti, alla musica space rock.

Uscito il 20 febbraio del 1974, venne promosso da una campagna pubblicitaria grazie alla Virgin che lo rese noto attraverso ogni possibile mezzo mediatico.[3] L'album ricevette ottimi riscontri di vendita e si piazzò al nono posto della classifica dei venti album più venduti in Inghilterra[3] rimanendovi per quindici settimane (fra le prime posizioni erano presenti musicisti quali Mike Oldfield e i Pink Floyd). In seguito a questo successo, la Virgin decise di vendere e promuovere il disco in tutte le nazioni che presentavano un mercato discografico ufficiale (Germania Ovest, Italia, Francia, Stati Uniti, Giappone e molte altre). Così come avvenne in Inghilterra, Phaedra godette un grande successo internazionale anche nelle altre nazioni, dove ricevette l'attenzione da parte dei giovani più quella di un pubblico non abituato ad ascoltare musica elettronica. La pubblicazione ricevette il plauso da parte del giornalismo musicale, e l'inglese Karl Dallas mandò in onda, durante il mese di aprile dello stesso anno, una sua nota intervista radiofonica alla band.

Gli appassionati del disco includono, fra gli altri, l'attore Keith Mitchell, che decise di scritturarli per farli suonare dal vivo la colonna sonora del suo spettacolo Oedipus Tyrannus, che stava realizzando in quel periodo nel teatro londinese di Chichester. La formazione accettò l'ingaggio e ripropose nuovamente una musica improvvisata dalle sonorità che rievocano lo spazio. Durante il mese di giugno e presso la televisione BBC tennero un concerto, registrato in diretta, riproponendo quanto già suonato per Keith Michell in Oedipus Tyrannus.

In seguito all' uscita del disco tennero altri concerti apprezzati dal pubblico (che faceva solitamente il "tutto esaurito"). Le tappe includevano il Victoria Palace Theatre di Londra, l'Auditorium cittadino di Sheffield, ed altre venti date correlate al tour inglese promozionale dell'album Phaedra. Un altro concerto, tenuto nella cattedrale di Reims, in Francia, durante il 13 dicembre del 1974, vide una collaborazione fra il trio e Nico, l'ex cantante e fotomodella dei Velvet Underground.[3][4] L'evento vide la partecipazione di 6000 persone di pubblico che, durante l'esibizione, tennero un comportamento poco consono al luogo in cui si stava eseguendo la musica; ciò portò il Papa Paolo VI a vietare d'ora in avanti qualunque esibizione di musica popolare in tutte le chiese cristiane. La musica tratta dall'evento venne ripresa da un tecnico del suono locale e pubblicata in formato compact disc (ma bootleg) nel 1992.

Rubycon

Per mantenere stabile il successo iniziato con Phaedra, album che in questo senso segnò un "punto di non ritorno" nella carriera del gruppo, la formazione dovette mantenere, a partire da questo momento, lo stesso stile di musica elettronica d'avanguardia e dovette spendere molto denaro in nuove apparecchiature quali sequencer e sintetizzatori ARP 2600.

Durante il mese di giugno del 1975 la formazione iniziò le sessioni del nuovo Rubycon (album che, come indica il titolo, è ispirato agli scritti di guerra di Giulio Cesare, soprattutto al suo mito greco del Viaggio sulle rive del Rubicone). Questa uscita, caratterizzata dalla presenza di melodie astratte e sonorità drammatiche, richiese per la sua realizzazione dodici ore di registrazione per un risultato finale di 35 minuti di musica. Le due suite che compongono l'album (una per facciata) sono intitolate rispettivamente Part One e Part Two; la prima venne arrangiata con un sequencer, che rende ritmica e frenetica la musica, la seconda inizia invece con un omaggio a Ligeti (il brano ricorda la sua composizione più nota: Lux Aeterna) e prosegue con un riferimento di Baumann a John Cage per pianoforte preparato. A differenza di quella del "periodo Zeit" la musica di Rubycon appare meno omogenea, ma mantiene una certa serietà e drammaticità. Uscito nel mese di marzo del 1975, il disco rimase nelle classifiche inglesi per quattordici settimane e raggiunse dopo poco tempo il dodicesimo posto. Questo successo confermò l'opinione del pubblico che il gruppo era migliorato. In seguito alla sua uscita apparve, per la prima volta in Italia, un estratto dell'album nella classifica radiofonica delle nuove uscite discografiche primavera 1975.

Il secondo tour mondiale e Ricochet

Con il denaro ottenuto dalla Virgin e derivato dal ricavato delle vendite dei due ultimi album, i Tangerine Dream decisero di espandere ulteriormente la loro strumentazione elettronica in vista di un nuovo tour promozionale e mondiale dell'album Rubycon. Fra le apparecchiature acquistate vi sono sintetizzatori della londinese Electronic Music Studios (EMS) di Peter Zinovieff: il Portabella EMS Synthi-A, versione portatile a valigetta del VCS3, dei nuovi organi elettrici di fabbricazione italiana (Farfisa), delle tastiere elettroniche sempre di fabbricazione italiana (Elka), Minimoog, altre apparecchiature modulari sempre di costruzione Moog e molte altre.

Durante le tappe australiane del tour (che vide per tutta la sua durata i membri del gruppo completamente circondati da sequencer, batterie elettroniche ed enormi sintetizzatori), Peter Baumann venne momentaneamente sostituito dal musicista elettronico Michael Hoenig, già tastierista degli Agitation Free ed ex collega di Chris Franke.[3] Ricomposti in seguito al ritorno dall'Australia, la loro serie di concerti ebbe luogo in Europa: fra questi v'è ne fu uno alla Royal Albert Hall di Londra avvenuto il 2 aprile che aprì il tour inglese; in agosto furono in Francia dove suonarono in aree storiche quali anfiteatri romani ed edifici gotici, a settembre fecero un'apparizione speciale alla festa di piazza Fete de l'Humanité a Parigi e sponsorizzata dal partito comunista francese e tante altre (va menzionato che i Tangerine Dream non sono un movimento musicale politicizzato poiché si sono sempre tenuti lontani da definizioni di questo tipo). Verso la fine dell'anno suonarono ancora a Liverpool e di seguito a New York dove il regista Tony Palmer filmò l'ambizioso concerto a memoria e per i posteri.

Durante le date del tour francese e britannico, Branson ha mandato appresso ai tre, oltre ad alcuni roadies, il tecnico del suono Chris Blake che ha registrato la musica di ogni serata. L'intento era quello di "miscelare" il materiale registrato al fine di ottenere un nuovo album che prese il nome di Ricochet ("rimbalzo"), pubblicato verso la fine del 1975. Risultato di un procedimento di "cutting" e tecniche di ingegneria del suono operate da Mick Glossop, il primo album live dei Tangerine Dream è considerato fra i più memorabili della formazione, specie fra i fan della "prima ora". Composto da due lunghe suite, Ricochet è caratterizzato dagli arpeggi di un sintetizzatore che creano "rimbalzi sussultori", mentre la musica è più veloce e dinamica rispetto a quella del passato. La seconda parte alterna un iniziale passaggio per pianoforte ad un altro centrale più meditativo che presenta due "blocchi" di ritmi sintetici. Sebbene privo di ritmi, l'album anticipa le sonorità della musica techno.

Sebbene alcuni critici lo hanno definito una "brutta copia" di A Rainbow in Curved Air di Terry Riley, Ricochet ebbe ottimi riscontri di vendita (specie in Germania, Francia, Stati Uniti e Italia, dove ebbe un successo ancora maggiore rispetto ai suoi due predecessori).

Dell'album sono reperibili delle versioni non "rimescolate" in studio dei brani di Ricochet (quindi fatte così come i Tangerine Dream le avevano suonate) nel cofanetto The Bootleg Box Set Volume 2 della Castle Music, tra i due CD intitolati Croydon Fairfield Halls.

Sorcerer, Stratosfear e la separazione di Baumann dal gruppo

Esausti dei loro concerti, ai quali parteciparono per quasi un anno e senza soste, i Tangerine Dream, si ritirarono a Berlino per lavorare più tranquillamente al nuovo materiale musicale. Il regista William Friedkin, già autore del film L'esorcista, li ingaggiò per comporre la colonna sonora del suo nuovo film Il salario della paura (l'album risultante è noto come Sorcerer).[3] Emersero tuttavia alcuni problemi contrattuali fra la Virgin, che è inglese, e la casa di produzione del film, che è americana e ha rapporti con la MCA Records. Il problema venne risolto quando la Virgin decise di concedere al gruppo la possibilità di registrare musica per quell'altra casa discografica, in cambio ovviamente di un adeguato compenso economico e di una licenza gratuita senza limite di tempo per utilizzare eventualmente del materiale tratto dalla colonna sonora di Sorcerer in compilation e raccolte varie.

La colonna sonora in questione, che tenne impegnata la formazione lungo la primavera e l'estate del 1976, venne pubblicata nel 1977, e risulta essere un lavoro decisamente più acustico dei precedenti, come a dimostrare il bisogno del trio di aver avuto bisogno di una "tregua" dalle sonorità elettroniche dei molti concerti tenuti poco tempo prima.

Quasi contemporaneamente alla realizzazione di Sorcerer, uscì Stratosfear, pubblicato nel mese di ottobre del 1976; fu il primo album della formazione ad essere completamente registrato per la Virgin nella loro città Berlino (questa volta presso l'Audio Studio di Ottmar Bergler). La scelta di non registrare più musica in Inghilterra deriva dal fatto che il trasporto delle loro attrezzature aveva ormai un costo proibitivo ed il set-up elettronico deve poter essere a disposizione continuamente visto che da quel momento la band sembrava indirizzata a comporre nel vero senso della parola i vari brani.

Molto più melodico e schematico, meno basato sull'improvvisazione, e meno improntato sull'elettronica rispetto ai precedenti, Stratosfear risulta inoltre un disco di maggiore fruibilità, fattore che deluse le aspettative di alcuni fan. Con il disco vennero pubblicati anche due singoli, includenti una versione con missaggio differente della title track, che entrò nella classifica americana di Billboard e nella Top 40 dei singoli inglesi.

Nel mentre uscì anche il film di Friedkin che si rivelò un insuccesso commerciale. Nonostante ciò, la sua colonna sonora ebbe abbastanza successo commerciale da entrare nella Top 40 inglese.

In seguito all'esigenza di Froese e Franke di sperimentare nuovi stili e maturata in seguito alla pubblicazione di Stratosfer, i rapporti con Peter Baumann si incrinarono al punto che lascerà la formazione dopo una stagione di concerti.[3]

Origini: Psichedelia e Krautrock

Edgar Froese arrivò a Berlino Ovest nella metà degli anni sessanta come studente di arte. La sua prima band, chiamata The Ones, cessò rapidamente di esistere dopo aver pubblicato un solo singolo discografico e Froese cominciò a dedicarsi alla sperimentazione musicale, suonando con vari musicisti in alcune manifestazioni musicali minori. Parte di queste manifestazioni si tennero al famoso Zodiak Free Arts Lab, tanto che la band di musicisti comprendente Froese venne invitata a suonare per Salvador Dalí. Col tempo questo gruppo subì un alternarsi di musicisti, con Froese unico membro stabile. Ispirato dalle tendenze surrealiste, decise di dare alla band l'inedito nome di Tangerine Dream.

Froese era affascinato dalla tecnologia, tanto da costruire strumenti auto-sviluppati e collezionare suoni, registrandoli con nastri audio, per poi riutilizzarli nella costruzione dei lavori musicali. Questo tipo di meccanismo fu necessario allo sviluppo della tecnica del tape loop e precursore della tecnologia del sequencer, che il gruppo adottò poco dopo il suo sviluppo.

L'album di debutto dei Tangerine Dream, Electronic Meditation, vide la luce nel 1970: si trattava principalmente di collage di suoni registrati su nastro audio, il tutto a formare un sound molto sperimentale di natura krautrock. Questo primo album fu eseguito con la formazione comprendente Froese, Klaus Schulze e Conrad Schnitzler. L'album fu pubblicato nel 1970 dalla Ohr Records, etichetta indipendente ideata e diretta da Rolf Ulrich Kaiser, inizialmente spalleggiata e distribuita dalla Metronome tedesca. Il secondo lavoro della band arrivò nel 1971, intitolato Alpha Centauri. Prosecuzione delle sperimentazioni krautrock, fu caratterizzato da un cambio di formazione: abbandonarono Schulze e Schnitzler, e Froese fu raggiunto da Christopher Franke e Steve Schroyder. Dalla sua uscita, il gruppo cominciò ad incorporare nel suo sound strumenti reali anziché solo tape loop, e la formazione si stabilizzò su un trio, con Froese, Franke e Schroyder che oltre ai sintetizzatori suonavano rispettivamente chitarra, batteria e organo. Steve Schroyder abbandonò il gruppo subito dopo la pubblicazione di Alpha Centauri. Con il terzo lavoro, Zeit (1972), la band si concentrò particolarmente sullo sviluppo della cosiddetta musica cosmica, corrente del krautrock della quale il gruppo è forse il maggior esponente. Al posto di Schroyder arrivò Peter Baumann e si andò così a formare la formazione fissa e più prolifica della band, che restò immutata sino al 1976. Il sodalizio con la Ohr si concluse con la produzione di Atem nel 1973, considerato da molti il lavoro migliore, poiché, benché ancora caratterizzato da un sound estremamente "cosmico", comincia ad incorporare gli elementi che caratterizzeranno il sound della band negli anni a venire. Sempre in Atem il gruppo utilizzò per la prima volta il Mellotron, strumento che diverrà tra i più utilizzati negli album successivi[7].

Il successo: I "Virgin Years"

Atem fu nominato "album dell'anno" nel 1973 dal dj radiofonico John Peel, e questo aiutò il gruppo a firmare con la Virgin Records nello stesso anno. Questo diede il nome al secondo "corso discografico", Virgin Years. Il primo album con la nuova etichetta, Phaedra (1974), riscosse un inaspettato successo raggiungendo la 15ª posizione nella classifica britannica. Il sound, rispetto ai precedenti lavori, era di stampo del tutto elettronico, ma meno sperimentale benché in parte ancora legato alla corrente cosmica. Phaedra fu uno dei primi album in cui venne usato il sequencer ed una delle prime composizioni non sperimentali eseguite quasi interamente con sintetizzatori moog modular. La title-track divenne famosa in quanto aveva la particolarità di essere quasi interamente improvvisata: si trattava, infatti, di un brano registrato mentre la band stava provando in studio un sintetizzatore appena acquistato.

Phaedra fu seguito da Rubycon (1975), un lavoro composto con uno stile simile, ma dal carattere meno commerciale. L'album, diviso in due lunghe sezioni, non ripeté lo stesso successo del predecessore ma fece segnare la miglior posizione in classifica per il gruppo, con il 12º posto. Nello stesso anno uscì Ricochet, disco live composto da un mix di varie performance eseguite durante il tour di promozione di Rubycon. Nel 1976 vide la luce Stratosfear, lavoro che dirottò le sonorità della band verso uno stile più accessibile. Nello stesso anno il gruppo compose la colonna sonora per il film Il salario della paura e registrò il secondo album dal vivo, Encore. Questo fu l'ultimo lavoro con contributo di Peter Baumann, che lasciò il gruppo nel 1978. Il suo abbandono fu seguito da un album di transizione, Cyclone (1978), dove Froese e Franke chiamarono a collaborare Steve Joliffe, membro del gruppo tedesco Steamhammer. L'influenza di quest'ultimo caratterizzò l'intero lavoro, e portò alla band un'autentica novità: l'utilizzo della voce (che si ripeterà in poche altre occasioni). Nel 1980 Johannes Schmoelling si unì alla band, che tornò ad una formazione-trio dopo l'abbandono di Baumann.

Il primo lavoro di Schmoeling con la band fu Tangram (1980), che ricalcava, sia nelle sonorità che nella struttura, i lavori di metà anni settanta. Vi furono poi un'esibizione dal vivo presso il Palazzo della Repubblica di Berlino Est (Quichotte 1980 e una colonna sonora Thief, 1981) e, nello stesso anno di quest'ultima, l'album Exit, prima vera e propria dipartita assoluta dalle strutture musicali dei lavori precedenti. White Eagle, uscito nel 1982, fu un ulteriore passo verso il nuovo stile che ha caratterizzato il gruppo dalla seconda metà degli anni ottanta in poi. Dopo il live Logos, dello stesso anno, arriva il penultimo album composto per la Virgin, intitolato Hyperborea. Quest'album è una sorta di somma degli stili dei lavori precedenti: la lunga suite finale ricalca infatti i lavori di metà anni settanta, mentre gli altri brani sono caratterizzati da uno stile più simile ai nuovi dischi, con inserti anche di musica etnica.

Nel 1984 arriva l'album raccolta-soundtrack della Virgin, trattasi delle musiche di Risky Business, un film con Tom Cruise: due brani risultano degli estratti da Force Majeure, per il resto alcuni scarti dalle registrazioni di Thief e canzoni di altri artisti famosi tra cui Prince. L'ultimo album registrato per la Virgin Records fu Heartbreakers LP del 1985 anche questa una colonna sonora i cui diritti discografici vennero ceduti in licenza alla Silva Records per l'edizione in Compact Disc.

Dopo la dipartita di Baumann lo stile del gruppo ha subito una virata sempre più accentuata verso un sound più commerciale; l'arrivo di Johannes Schmoelling ha contribuito ulteriormente a rendere i Tangerine Dream una band new age a tutti gli effetti. Hyperborea resta l'ultimo lavoro con tratti di stile influenzati dalle sperimentazioni cosmiche. Un'ulteriore differenza tra i primi tempi e gli anni ottanta consiste nella tecnologia: a partire da Force Majeure, infatti, il gruppo, come molti altri pionieri della musica elettronica come Jean Michel Jarre e Vangelis, adottò la tecnologia digitale: in questo modo, il loro sound non fu più innovativo e inedito come in precedenza, ma più comune in quanto eseguito con strumentazioni alla portata di tutti.

La virata new age

I dischi successivi furono composti secondo uno stile interamente new age. Dopo aver rotto il contratto con la Virgin, il gruppo firmò con la Jive Records, il cui logo blu fece denominare il periodo come "Blue Years". Gli album prodotti furono Le Parc (1985), Underwater Sunlight (1986) e Tyger (1987), oltre ai live Poland (1984) e Live Miles (1988), e a varie colonne sonore. Nel 1985 Johannes Schmoelling lascia la band per essere rimpiazzato da Paul Haslinger. Tre anni più tardi, nel 1988, dopo ben 18 anni di attività, Christopher Franke lascia il gruppo per trasferirsi a Hollywood e dedicarsi alla produzione di colonne sonore.Tyger fu inoltre il secondo album del gruppo a contenere parti cantate.

Nel 1988 il gruppo firmò un contratto con la Private Music, fondata dall'ex membro Peter Baumann: il nome della via dove era situata la sede, Melrose street, diede il nome al periodo "Melrose Years" e ad un album. Gli album prodotti furono tre: Optical Race (1988), primo album del gruppo ad essere composto quasi esclusivamente con software, Lily On the Beach (1989) e, appunto, Melrose (1990), con l'ingresso in formazione alla chitarra di Jerome Froese, figlio di Edgar. Melrose fu anche l'ultimo album con Paul Haslinger, che lasciò la band un anno dopo per dedicarsi a progetti solisti. Oltre a questi tre album, la band compose in questo periodo un gran numero di colonne sonore.

Nel 1991 i Froese firmarono un contratto con la Miramar Records di Seattle, che diede il nome al periodo "Seattle Years". Il primo album uscito fu Rockoon (1992), che segnò l'inizio della nuova struttura del gruppo, con i Froese unici membri fissi e la collaborazione di numerosi musicisti esterni. Un anno più tardi arrivarono Quinoa e il live 220 Volt, poi Turn of the Tides (1994, aperto da una versione della Promenade di Pictures at an Exhibition) e Tyranny of Beauty (1995).

La label indipendente e il declino

Nel 1996 i Froese fondarono una casa discografica, la TDI, che diede il nome al periodo "TDI Records". Con questa label continuarono a produrre musica con il nome di Tangerine Dream. Gli album venduti furono Goblins Club (1995), Mars Polaris (1997), The Seven Letters From Tibet (2000) e Jeanne d'Arc (2005). Quest'album vide l'ingresso nel gruppo di un terzo membro, Thorsten Quaeschning, che andò ad unirsi ai due Froese. Furono pubblicate inoltre le serie Dream Mixes (4 album contenenti remix e materiali inediti) e The Dante Trilogy, composta da tre album (Inferno, 2002; Purgatorio, 2005; Paradiso, 2006) ispirate alla Divina Commedia di Dante Alighieri e a varie compilation e pubblicazioni di archivio (contenenti materiali inediti scartati dalle registrazioni di album).

Nel 2006 la casa discografica cambiò nome in "Eastgate Records", e Jerome Froese abbandonò il gruppo. Rimasto in duo con il solo Quaeschning, Edgar Froese cominciò la pubblicazione di vario materiale con forme commerciali diverse, tra cui quella della pubblicazione di "Cupdisc" (supporti più brevi di un album ma più lunghi di un EP) e "mini-cupdisc" (EP in edizione limitata), oltre a due album, Madcap's Flaming Duty (2007, dedicato a Syd Barrett) e Views from a Red Train (2008), una serie di album dal titolo The Five Atomic Seasons (con cinque album prodotti tra 2007 e 2010) e svariati singoli, EP e live. Il loro progetto più recente è una serie dal titolo The Phantom Ferry, il cui primo capitolo è uscito nel 2009 con il titolo di Chandra. Nel 2010 Jerome Froese ritorna a collaborare con il padre nel progetto, con la pubblicazione del quinto capitolo della serie Dream Mixes. Nel 2010, inoltre, esce l'album "Under Cover - Chapter I", che contiene 15 cover di vari artisti tra cui Leonard Cohen, Pink Floyd, Kraftwerk o David Bowie.

Il 25 aprile 2013 viene pubblicato il doppio album dal vivo Starmus - Sonic Universe, testimonianza del concerto tenutosi a Tenerife il 24 giugno 2011 nel quale il gruppo è stato accompagnato da Brian May, chitarrista dei Queen, per quattro brani, due dei quali - Supernova (Real Star Sounds) e Sally's Garden - composti per l'occasione, mentre Last Horizon (brano tratto dal primo album solista di May Back To The Light) e la celebre We Will Rock You (uno dei brani più noti del repertorio dei Queen) sono stati riproposti in una versione riarrangiata dai Tangerine Dream.

Colonne sonore

Durante gli anni ottanta i Tangerine Dream composero colonne sonore per più di 20 film. La composizione di colonne sonore fu un interesse di Froese che partì già negli anni sessanta, quando egli compose la colonna sonora per un film polacco sconosciuto, oltre a musiche per film e telefilm minori tedeschi. Molte delle colonne sonore del gruppo furono composte parzialmente da re-interpretazioni di materiale incluso nei loro album o da brani scartati durante le session di registrazione di altri progetti. Tra le più famose colonne sonore composte dal gruppo vi sono quelle per Thief, Il salario della paura, La fortezza (The Keep), Risky Business, Fenomeni paranormali incontrollabili, Near Dark, Legend, la serie TV Streethawk - il falco della strada. Alcune tra le loro colonne sonore ebbero successo tanto quanto gli album in studio, e molti fan li scoprirono proprio attraverso queste.

Stile

Influenze

I Tangerine Dream cominciarono la loro attività come una surreale rock band, nella quale ogni membro contribuiva in una maniera differente. Lo stile chitarristico di Edgar Froese fu influenzato da Jimi Hendrix, mentre Chris Franke contribuì al lato più avanguardistico con elementi ispirati da Karlheinz Stockhausen e Terry Riley. Il suono basato su campionamenti di Johannes Schmoelling prese ispirazione da varie fonti, tra le quali lo stile di Steve Reich; parti di questo stile si possono notare in Logos Live o nel brano Love On A Real Train, dalla colonna sonora di Risky Business.

La musica classica ha sempre influenzato il sound dei Tangerine Dream. Ligeti, Bach, Ravel e Corelli furono chiara fonte di influenza nei loro primi album. Una sensibilità barocca caratterizza a volte nelle sequenze di pattern più coordinate, la cui espressione più diretta è nella parte finale della title-track di Force Majeure (1979) dove il gruppo rivisitò il tema della Follia di Arcangelo Corelli. Nei concerti live, alcuni assoli di pianoforte erano presi direttamente dai componimenti romantici classici, come quelli di Beethoven e Mozart in alcune performance tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Durante gli anni novanta, molti album contennero composizioni classiche rivisitate: la Promenade di Pictures at an Exhibition in apertura di Turn of the Tides (1994), Ombra mai fu (da Serse) in Tyranny of Beauty (1995), la Sinfonia in La Minore di Bach ed il Concerto in La Maggiore/Adagio di Mozart in Ambient Monkeys. Negli anni novanta, il gruppo ha registrato alcune cover di brani di Jimi Hendrix (Purple Haze apparso in 220 Volt Live) e dei Beatles (Eleanor Rigby, Back in the U.S.S.R. e Tomorrow Never Knows).

In alcuni lavori si possono sentire influenze non prettamente musicali, come quella dell'uso di famosi estratti letterari come titoli o in parte dei testi dei brani. Questo è evidente per esempio nell'album Exit (1981), il cui brano Pilots of the Purple Twilight deve il suo titolo ad una citazione del poema Locksley Hall di Alfred Tennyson. Sei anni più tardi, nell'album Tyger, erano contenuti testi provenienti da poemi di William Blake; inoltre Edgar Froese ha pubblicato una serie ispirata alla Divina Commedia di Dante Alighieri (The Dante Trilogy), con tre album che prendono il titolo dalle tre parti in cui è diviso il poema (Inferno, Purgatorio, Paradiso) pubblicati rispettivamente nel 2004, 2005 e 2006. L'album Madcap's Flaming Duty, pubblicato un anno più tardi, contiene nei testi di alcune canzoni citazioni da varie opere letterarie, alcune dello stesso Blake ed altre di altri autori come Walt Whitman. Lo stesso album deve il suo titolo ad una citazione dell'album di debutto di Syd Barret, The Madcap Laughs, ed è inoltre dedicato allo stesso Barrett.

Influenze sulla scena musicale

Molti sono gli artisti che sono stati a loro volta influenzati dalla band: da musicisti ambient quali Deepspace, Future Sound of London e Global Communication, a band e artisti pop, rock e dance, quali Radiohead, Porcupine Tree, M83, DJ Shadow, Ulrich Schnauss, Cut Copy e Kasabian. Il gruppo ha inoltre avuto una forte influenza sulla scena trance degli anni novanta e duemila, dove sono utilizzati fondali sonori e sequenze contemplative e ripetute di sintetizzatori, sistema già sperimentato dalla band in album come Rubycon e Ricochet (1975). Parti di composizioni del gruppo sono state inoltre campionate molte volte, da Recoil (nell'album SubHuman) e in molti lavori di Houzan Suzuki.

Discografia

  • 1970 - Electronic Meditation
  • 1971 - Alpha Centauri
  • 1972 - Zeit
  • 1973 - Atem
  • 1974 - Phaedra
  • 1975 - Rubycon
  • 1975 - Ricochet
  • 1976 - Stratosfear
  • 1977 - Sorcerer
  • 1977 - Encore
  • 1978 - Cyclone
  • 1979 - Force Majeure
  • 1980 - Tangram
  • 1981 - Thief
  • 1981 - Exit
  • 1982 - White Eagle
  • 1983 - Logos Live
  • 1983 - Hyperborea
  • 1983 - Wavelength
  • 1984 - Firestarter
  • 1984 - Flashpoint
  • 1984 - Poland
  • 1985 - Heartbreakers
  • 1985 - Le Parc
  • 1985 - Legend
  • 1986 - Quichotte/Pergamon
  • 1986 - Green Desert
  • 1986 - Underwater Sunlight
  • 1987 - Tyger
  • 1987 - Three O'Clock High
  • 1987 - Near Dark
  • 1987 - Shy People
  • 1988 - Optical Race
  • 1989 - Lily On The Beach
  • 1990 - Melrose
  • 1992 - Rockoon
  • 1992 - Quinoa
  • 1994 - Turn of the Tides
  • 1995 - Tyranny of Beauty
  • 1996 - Goblins Club
  • 1997 - Ambient Monkeys
  • 1999 - Mars Polaris
  • 2000 - The Seven Letters from Tibet
  • 2005 - Jeanne d'Arc
  • 2007 - Madcap's Flaming Duty
  • 2008 - Views from a Red Train
  • 2013 - Starmus - Sonic Universe (con Brian May)

Formazione

Al 2014

  • Edgar Froese - chitarra, sintetizzatori, tastiere (nella formazione dal 1967)
  • Jerome Froese - chitarra, tastiere (1990 - 2006; poi dal 2010)
  • Thorsten Quaeschning - tastiere, flauto, batteria (dal 2005)

Membri precedenti

  • Conrad Schnitzler - violoncello, violino, sintetizzatori (1969 - 1971)
  • Klaus Schulze - batteria, sintetizzatori (1969 - 1970)
  • Steve Schroyder - organo, tastiere (1971)
  • Christopher Franke - sintetizzatori, tastiere, batteria, percussioni elettroniche (1971 - 1987)
  • Peter Baumann - sintetizzatori, organo (1971 - 1977)
  • Steve Jolliffe - flauto, voce, clarinetto, pianoforte, sintetizzatori, corno, lyricon (1978)
  • Klaus Krüger - batteria, batteria elettronica (1978 - 1979)
  • Johannes Schmoelling - tastiere, sintetizzatori, organo (1980 - 1986)
  • Paul Haslinger - tastiere, sintetizzatori (1986 - 1990)

Musicisti di supporto

  • Udo Dennebourg - flauto (studio, 1971)
  • Roland Paulyck - sintetizzatori (studio, 1971)
  • Florian Fricke - sintetizzatori (studio, 1972)
  • Michael Honig - tastiere, sintetizzatori, organo (live, 1975)
  • Eduard Meyer - violoncello (studio, 1979)
  • Jocelyn Bernadette Smith - voce (studio, 1987)
  • Jacquie Virgil - voce (studio, 1987)
  • Ralf Wandephul - tastiere (studio, 1988)
  • Chi Coltrane - voce (studio, 1991)
  • Linda Spa - saxofono, pianoforte (studio e live, collabora dal 1991)
  • Zlatko Perica - chitarra (studio e live, collabora dal 1992)
  • Jayney Klimek - voce (studio e live, collabora dal 1993)
  • Gerald Gradwohl - chitarra (studio e live, 1994 - 2001)
  • Mark Hornby - chitarra (studio e live, 1994 - 2002)
  • Emil Hachfeld - percussioni elettroniche (live, 1997 - 1999)
  • Iris Camaa - voce (studio e live, collabora dal 2001)
  • Bernhard Beibl - violino (live, collabora dal 2006)

Curiosità

  • Spesso nelle copertine dei Tangerine Dream si possono individuare foto di neonati, ben camuffate, ma comunque riconoscibili, soprattutto nelle copertine dei dischi in vinile. Ne è un esempio l'interno del vinile "Phaedra" dove nell'ultimo riquadro in basso a destra si nota la foto capovolta di un bambino a bocca aperta.

Un'altra immagine raffigurante un fanciullo si può notare nel retro-copertina di "Force Majeure", all'interno di quella sfera raffigurante un volto trasfigurato: nell'estrema destra, piccolissima, vi è la foto di questo bambino. Un altro grande esempio si può trovare nella copertina di "Exit", dove il volto di un bimbo è seminascosto dietro una porta. Si trattano di foto scattate dalla moglie, nonché madre di Jerome allo stesso Jerome Froese. La prima foto di Jerome neonato appare nel front di copertina di Atem; come già scritto vi è una immagine anche in Phaedra e in Force Majeure. Altre foto di Jerome ancora molto giovane, appena bambino, si notano nella gatefold cover dell'album Epsilon in Malaysian Pale accreditato al solo Edgar Froese; in questo caso il ragazzino è praticamente nudo, i genitali sono nascosti da una grossa piuma. Un'altra foto del ragazzo disteso a terra, ripreso da lontano, si nota all'interno del gatefold dell'album di Edgar Froese "solo" AGES. Le ultime foto di Jerome ragazzo si hanno all'interno del book fotografico della compilation TANGERINE DREAM 70-80, retrospettiva in 4 LP pubblicata dalla Virgin Records nel 1980, mai ristampata in CD. A pagina sei dello stesso book lo si vede ancora ripreso in varie pose, una delle quali lo immortala mentre sta facendo la pipì.

  • Il 13 dicembre del 1974 la formazione dei Tangerine Dream così composta: Chris Franke - Edgar Froese - Peter Baumann, tenne un concerto in Francia all'interno della Cattedrale di Reims con il supporto un musicista di allora: Nico. Suonarono per un'ora e mezza musica elettronica improvvisata, per molti versi più vicina alla classica contemporanea di Ligeti che al rock elettronico. Tuttavia, sebbene la musica cercasse la meditazione del pubblico, quest'ultimo tenne un comportamento piuttosto violento più consono ad un'esibizione live di un gruppo metal che a quella di un collettivo di musica elettronica sperimentale. Il tutto per di più all'interno di un luogo sacro. A seguito dell'evento il cardinale della diocesi francese venne indagato dal Vaticano e l'allora Papa (Paolo VI) ordinò la riconsacrazione della chiesa di Reims. La cosa creò risonanza all'interno dei giornali di tutto il mondo, tanto che da quella data la Chiesa di Roma proibisce tassativamente le esibizioni di musica di genere popolare all'interno di qualunque cattedrale o chiesa. Dell'evento in questione esistono due tracce, la registrazione del concerto è contenuta in un doppio Compact Disc non ufficiale pubblicato nel 1992 dalla Disc De Luxe Sarl, etichetta pirata del Lussemburgo, mentre la trasmissione radio, rimasterizzata, è stata inserita nella serie "Tangerine Tree" al Volume 30. La registrazione non è stata riproposta in maniera ufficiale, né all'interno della serie "Bootleg Box Set" della Castle Records, né all'interno della serie di vecchi concerti pubblicati in tiratura limitata dall'etichetta privata dei Tangerine Dream. La cosa va ricondotta al fatto che in quel preciso momento l'immagine del collettivo venne toccata da questo evento. Alcune foto a colori del concerto alla cattedrale francese si trovano a pagina 7 del book fotografico contenuto nel BOX SET "Tangerine Dream 70-80" (4 LP) pubblicato in Inghilterra dalla Virgin Records Ltd. e in Italia dalla Orizzonte Dischi Srl. Un'ennesima foto dell'evento, questa volta in bianco e nero, si trova in un altro cofanetto LP, intitolato "In The Beginning" (5 LP), pubblicato negli USA dalla Relativity Records nel 1985.[8]

Note

  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 (EN)Tangerine Dream su Allmusic
  2. 2,0 2,1 Alessandro Bolli. Dizionario dei nomi rock. Arcana Editrice, 1998. 516-517
  3. 3,00 3,01 3,02 3,03 3,04 3,05 3,06 3,07 3,08 3,09 3,10 Riccardo Bertoncelli. Enciclopedia rock anni '70. Arcana Editrice, 1989. 702-703
  4. 4,0 4,1 4,2 4,3 4,4 Cesare Rizzi. Enciclopedia della musica rock 2 (1970-1979). Giunti, 1998. 551-552
  5. Manuale del sintetizzatore e della tastiera elettronica (David Crombie, Arnoldo Mondadori Editore, 1984, pag. 19)
  6. Antonino Antonucci Ferrara. Top music '77. Arcana Editrice, 1977. 214
  7. Stump, Paul. Digital Gothic - A Critical Discography of Tangerine Dream. Firefly Publishing, 1999. 2948 ISBN 0-946719-18-7
  8. Fonti: Ciao 2001, marzo 1975 - Mark Prendergast: UK T.D. Magazine

Bibliografia

  • Julian Cope. L. Fusari (a cura di) Krautrocksampler. Guida personale alla Grande Musica Cosmica dal 1968 in poi. Fazi Editore, 2006.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • Sito Ufficiale
  • Forum Ufficiale
  • Profilo MySpace
  • Intervista ad Edgar Froese, fondatore
  • Sito ufficiale di Edgar Froese
  • Voices in the Net - Fan club e discografia completa

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