Barry White

Barry White

nato il 12.9.1944 a Galveston, TX, Stati Uniti d'America

morto il 4.7.2003 a Los Angeles, CA, Stati Uniti d'America

Barry White

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Barry White, nato Barry Eugene Carter (Galveston, 12 settembre 1944 – Los Angeles, 4 luglio 2003), è stato un cantautore, polistrumentista, arrangiatore e produttore discografico statunitense. Nella sua carriera ha vinto due Grammy Award e ha venduto più di 100 milioni di dischi[2].

Biografia

L'infanzia

Nato il 12 settembre 1944 a Galveston, in Texas, con il nome di Barry Eugene Carter, era il maggiore di due fratelli. La sua nascita a Galveston fu dovuta interamente alla madre che, recatasi in visita da alcuni parenti, decise di prolungare il suo soggiorno in quel luogo. Una volta tornato in California, egli trascorse la sua infanzia a Watts, una delle zone a più alta densità criminale di South Central Los Angeles, assieme al fratello Darryl, di 13 mesi più giovane. Darryl rimarrà poi ucciso in una lotta tra bande rivali il 5 dicembre 1983. Questo avvenimento devasterà Barry che più tardi avrà modo di osservare: “Credetemi, la vita vale molto poco in quel mondo. È pazzesco, ma morì solo per due dollari.” I due bambini vennero cresciuti dalla madre, l'attrice Sadie Marie Carter, apparsa nel film del 1931 "Trader Horn". Lei e il loro padre Melvin A. White non si sposarono né vissero mai insieme. Barry ricordava a tal proposito: "Quando cominciai la scuola, mio padre vide il mio certificato di nascita e notò che il cognome scritto era quello di mia madre. Beh, non fece altro che cancellare “Carter”, scrivendo il suo, “White”." Crebbe ascoltando la collezione di musica classica di sua madre, e cominciò a suonare il pianoforte tentando di emulare i grandi maestri. Il suo esordio musicale avvenne in tenera età, a 11 anni, nel fortunato singolo di Jesse Belvin Goodnight My Love, in cui suonò il pianoforte. Più tardi la sua voce inconfondibile si manifestò per la prima volta: “Cambiò quando avevo 14 anni. Mi svegliai e parlai a mia madre e il mio torace cominciò a vibrare. Fu incredibile, era terrorizzata!”[3]

L'adolescenza in una gang

Convinto che la musica sarebbe stata la sua vita, Barry lasciò la scuola all'età di 15 anni, ma insieme con il fratello venne coinvolto nella criminalità e nell'attività delle gang. Ben presto si mise nei guai con la legge e dovette scontare sette mesi in un carcere minorile per aver rubato pneumatici da alcune Cadillac, per un valore di 30.000 dollari. Il lato disumanizzante di questa esperienza lo colpì profondamente: "Mentre ero in prigione, dovetti fare i conti con i miei errori e decisi che mai più in vita mia avrei consegnato la mia libertà nelle mani di qualcun altro.”[3]

Gli esordi della carriera musicale

Dopo il suo rilascio dalla prigione, abbandonò la vita della gang e intraprese la propria carriera musicale agli inizi degli anni ‘60 come membro di diversi gruppi. Quando alcuni suoi compagni di scuola fondarono il gruppo R&B The Upfronts nel 1960, cantò come basso (anche se affermerà in seguito di non aver mai desiderato diventare un cantante), e scrisse diversi brani. Subito dopo essersi esibito in numerosi club di Los Angeles con gli Upfronts, cantò e registrò con altri gruppi come gli Atlantics e i Five Du-Tones. Ormai incantato dalla magia dello studio di registrazione, Barry imparò il mestiere di engineer, produttore e musicista a tutto tondo, e fu presto in grado di suonare ogni strumento presentatogli, con l'eccezione di archi e fiati. Il suo primo assaggio di successo arrivò nel 1963 grazie al suo coinvolgimento con Bob & Earl nella canzone Harlem Shuffle. In tale occasione avvenne il suo incontro con l'arrangiatore Gene Page. In questo periodo Barry era sposato con il suo amore di vecchia data, desideroso di guadagnarsi da vivere per sostenere i suoi quattro figli. Il matrimonio non era però destinato a durare e si concluse con un divorzio nel 1965 (quando Barry aveva 21 anni), dopo una storia d'amore di sei anni. Intorno allo stesso periodo, cominciò a collaborare con le etichette Mustang e Bronco e produsse vari pezzi tra cui quattro singoli per Viola Wills e tre singoli per Felice Taylor nel 1966/67. Viola non raggiunse la vetta delle classifiche fino al 1979 (con "Gonna Get Along Without You Now"), ma Barry riuscì a portare Felice nelle classifiche americane Billboard con It May Be Winter Outside (grande successo che verrà poi ripreso dalle Love Unlimited) e nelle classifiche inglesi con I Feel Love Comin 'On, entrambi nel 1967.

Gli anni '70 come produttore e l'incontro con le Love Unlimited

Nel 1968, durante una sessione di registrazione per la Motown con Gene Page, Barry incontrò tre coriste e, trovando che fossero perfette, propose loro di lavorare assieme. Le cantanti erano Glodean James, sua sorella Linda, e la cugina Diane Taylor: le Love Unlimited, un gruppo nato come risposta al trio femminile delle Supremes. Nel 1969 cominciarono a lavorare e dopo oltre due anni di prove nel 1971 avvenne il loro incontro con Russ Regan, capo della UNI Records. L'album, From A Girl's Point of View We Give to You... Love Unlimited del 1972 fu un grande successo e vendette più di un milione di copie. Il gruppo crebbe in fama nella decade successiva e White sposò la prima voce, Glodean. Fu lavorando ad alcuni demo che la casa discografica gli propose di cantare egli stesso, invece che di limitarsi a produrre canzoni per altri. Nel 1974 il singolo strumentale Love's Theme come The Love Unlimited Orchestra dell'album Rhapsody in White scritto insieme con Aaron Schroeder arriva primo nella Billboard Hot 100, settimo nei Paesi Bassi e decimo nel Regno Unito e vince il disco d'oro.

Tra i suoi successi si segnalano, I'm Gonna Love You Just a Little More Baby (1973), Never, Never Gonna Give You Up (1973), Can't Get Enough of Your Love, Babe (1974) che arriva prima nella Billboard Hot 100, You're the First, the Last, My Everything (1974), What Am I Gonna Do With You (1975), Let the Music Play (1976), You see the trouble with me (1976) Your Sweetness is My Weakness (1978), Just the Way You Are (1978), Change (1982), Sho' You Right (1987) e Practice What You Preach (1994).

Il concerto del 1998, live nel Central Park di New York con Luciano Pavarotti, è stato il secondo evento musicale visto da più di un miliardo di persone in mondovisione (il primo evento musicale trasmesso in mondovisione e visto da ben 1 miliardo e mezzo di persone fu l'Aloha from Hawaii di Elvis Presley del 1973).

Cronicamente iperteso per diverso tempo, anche a causa della sua notevole mole, subisce un blocco renale nell'autunno del 2002 e un infarto nel 2003 che lo costringe a ritirarsi dalle scene. Muore all'età di 58 anni il 4 luglio 2003 per un altro blocco renale presso il Cedars-Sinai Medical Center di West Hollywood. Il suo peso corporeo, che a seconda delle diete che seguiva oscillava sempre tra i 120 e i 150 chili, negli ultimi mesi di vita era salito a ben 160. Fu cremato e le sue ceneri disperse in mare da Michael Jackson.

Barry White era stato anche uno dei doppiatori di Coonskin, cartone animato diretto da Ralph Bakshi.

Una sua autobiografia, Barry White: Love Unlimited, è stata scritta insieme con Marc Eliot e pubblicata nel 1999.

Barry White appare come guest star nell'episodio 18 della quarta stagione de I Simpson, intitolato "La festa delle mazzate", dove il cantante, anche grazie all'aiuto di Bart e Lisa, riesce, usando i toni bassi della sua voce, a salvare i serpenti della città di Springfield dal massacro da parte degli abitanti. Appare anche nella serie Ally McBeal (puntata 2x18) cantando You're the First, the Last, My Everything per il compleanno di uno dei soci dello studio, John Cage, suo grande fan che balla nel bagno al ritmo di quella canzone, e compare nuovamente nell'ultima puntata di chiusura della serie, nei saluti di addio, assieme a tutti i personaggi principali.

Discografia

Album in studio
  • 1973 I've Got So Much to Give
  • 1973 Stone Gon'
  • 1974 Can't Get Enough
  • 1975 Just Another Way to Say I Love You
  • 1976 Let the Music Play
  • 1976 Is This Whatcha Wont?
  • 1977 Barry White Sings for Someone You Love
  • 1978 The Man
  • 1979 I Love to Sing the Songs I Sing
  • 1979 The Message Is Love
  • 1980 Sheet Music
  • 1981 Barry & Glodean (con Glodean White)
  • 1981 Beware!
  • 1982 Change
  • 1983 Dedicated
  • 1987 The Right Night & Barry White
  • 1989 The Man Is Back!
  • 1991 Put Me in Your Mix
  • 1994 The Icon Is Love
  • 1999 Staying Power
Raccolte
  • 1975 Barry White's Greatest Hits
  • 1977 Barry White's Greatest Hits Vol. 2
  • 1985 Heart and Soul
  • 1988 The Collection
  • 1992 Just for You
  • 1994 All-Time Greatest Hits
  • 1999 The Ultimate Collection
  • 2000 The Ultimate Collection
  • 2003 Love Songs
  • 2003 The Millennium Collection: The Best of Barry White
  • 2004 The Golden Years
  • 2005 White Gold: The Very Best Of
  • 2008 Gold
  • 2009 Number Ones
  • 2009 Unlimited
  • 2010 Icon
Singoli
  • I'm Gonna Love You Just a Little More Baby (1973)
  • Never, Never Gonna Give You Up (1973)
  • Can't Get Enough for Your Love Babe (1974)
  • You're the First, the Last, My Everything (1974)
  • What Am I Gonna Do with You (1975)
  • Let the Music Play (1976)
  • You See the Trouble with Me (1976)
  • It's Ecstasy When You Lay Down Next to Me (1977)
  • Don't Make Me Wait Too Long (1977)
  • Playing Your Game, Baby (1977)
  • Your Sweetness Is My Weakness (1978)
  • Just the Way You Are (1978)
  • Oh What a Night for Dancing (1978)
  • Sheet Music (1980)

Note

  1. ^ a b c d (EN) Barry White, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ allmusic (Barry White > Biography)
  3. ^ a b Barry White Profile

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autorità VIAF (EN17409320 · ISNI (EN0000 0000 7971 2537 · LCCN (ENn91080414 · GND (DE121670295 · BNF (FRcb1390-11239 (data) · NLA (EN41727396
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