Janis Joplin

Janis Joplin

nata il 19.1.1943 a Port Arthur, TX, Stati Uniti d'America

morto il 4.10.1970 a Los Angeles, CA, Stati Uniti d'America

Janis Joplin

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
« Janis Joplin è il soul. »
(Disc Magazine[2])

Janis Lyn Joplin (Port Arthur, 19 gennaio 1943 – Los Angeles, 4 ottobre 1970) è stata una cantante statunitense.

Divenne nota verso la fine degli anni sessanta come cantante del gruppo Big Brother and the Holding Company, e successivamente per i suoi lavori da solista. La sua carriera continuò fino alla morte per overdose all'età di 27 anni. La rivista statunitense Rolling Stone la pone al 46º posto della lista dei 100 artisti più importanti della storia[3] e al 28º della classifica del 2008 dei 100 cantanti più importanti di tutti i tempi[4].

Riconosciuta e ricordata per l'intensità delle sue interpretazioni, nel 1995 è stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame e nel 2005 è stata insignita del Grammy Award alla carriera[5].

Biografia

« Quella ragazza prova le stesse cose che sento io.[6] »
(Big Mama Thornton)

Infanzia e studi

Janis Joplin nacque a Port Arthur in Texas il 19 gennaio 1943 da Dorothy East, impiegata in un college, e Seth Joplin, un ingegnere della Texaco.[7] La Joplin era la maggiore di tre fratelli, Michael e Laura.

Adolescente inquieta, ancora molto giovane si avvicinò al blues. Iniziò a cantare nel coro cittadino e ad ascoltare artisti come Leadbelly, Bessie Smith, Odetta e Big Mama Thornton. Durante la frequentazione della Thomas Jefferson High School il suo interesse primario era il disegno e, solo successivamente, iniziò a cantare blues e folk insieme ad alcuni amici, accompagnandosi con l'autoharp nei club di Austin, Beaumont e dintorni.

Si diplomò nel 1960 e si iscrisse alla Università del Texas di Austin, ma non completò mai gli studi. In quel periodo visse in un edificio comunemente chiamato "The Ghetto" che si trovava al 2812 1/2 di Nueces Street.[8] L'affitto era di 40 dollari al mese.[9] Nel 1965 si iscrisse alla facoltà di Scienze Sociali presso l'Università di Houston/Lamark con un profitto quasi massimo nelle prove di esame (99/100)[10].

La carriera

Il 25 giugno del 1964, la Joplin e il futuro chitarrista dei Jefferson Airplane Jorma Kaukonen registrarono alcuni standard blues, dove in sottofondo si può sentire una macchina da scrivere (la moglie di Kaukonen stava scrivendo, da qui il titolo del bootleg: The Typewriter Tape). Queste session vennero incise con un registratore a bobine mono, e includevano sette brani: Typewriter Talk, Trouble in Mind, Kansas City Blues, Hesitation Blues, Nobody Knows You When You're Down and Out, Daddy, Daddy, Daddy e Long Black Train Blues. Altre registrazioni di quei primi anni si possono trovare nella raccolta Janis, The Early Performances del 1974 e Janis del 1993, incluse le tracce What Good Can Drinkin' Do, Mary Jane e No Reason for Livin'.

Dopo quell'esperienza la Joplin ritornò a Houston per riprendere gli studi, ma nel 1965 fece ritorno in California, dove si esibì come cantante nei locali di Venice e San Francisco. Ritornata in Texas l'anno successivo per aggregarsi a un gruppo country & western, venne presto contattata da un impresario musicale texano trapiantato a San Francisco, Chet Helms: la formazione californiana dei Big Brother and the Holding Company era alla ricerca di una vocalist, e Helms la incoraggiò a farsi avanti. La Joplin ripartì per la California, prese contatto coi Big Brother e si unì al gruppo di San Francisco[5].

Stabilitasi a San Francisco, visse prima a North Beach e successivamente a Haight-Ashbury, e stabilì poi la propria residenza definitiva a Larkspur nella Contea di Marin vicino al Golden Gate Bridge,[11] in una casa che integrava l'architettura naturale (gli alberi)[12] all'architettura abitativa (più precisamente in: 380 W Baltimore Ave Larkspur, CA 94939).[13] Con i Big Brother and the Holding Company si esibì in diversi concerti effettuati in vari locali della California, e il 17 giugno del 1967 vide la sua partecipazione al Festival Pop di Monterey, dove si registrò il trionfo dell'artista che eseguì con personalità un'indimenticabile versione del brano Ball and Chain (Big Mama Thornton)[1].

Nel 1968 incise Cheap Thrills, secondo album del gruppo (tra i brani una cover di Summertime di Gershwin e Piece of My Heart), lavoro che Rolling Stone colloca al posto 338 nella lista dei 500 album più grandi di sempre[14] e che entrò velocemente nella classifica Billboard raggiungendo il n. 1 e mantenendo tale posizione per otto settimane. Nel 1969 iniziò la carriera solista e scelse come gruppo d'accompagnamento la Kozmic Blues Band, con il quale pubblicò l'album I Got Dem Ol' Kozmic Blues Again Mama! in cui fa mostra delle proprie qualità di performer (Kozmic Blues, Little Girl Blue, Maybe, Work Me, Lord)[15].

La sua ricerca e il suo perfezionismo musicale (nella dinamica dell'improvvisazione) la misero in conflitto con i gruppi musicali con cui si esibiva. Cambiò ancora gruppo scegliendo la Full-Tilt Boogie Band: l'album Pearl fu pubblicato postumo nel gennaio 1971 ed entrò subito in classifica al n. 1 mantenendo tale posizione per 9 settimane. Il primo singolo tratto dall'album fu Me and Bobby McGee, seguito da altri brani come Cry Baby, Get It While You Can, Mercedes Benz, Trust Me e My Baby.

Condivise apertamente l'ideale Peace & Love che caratterizzò il movimento hippy: partecipò con altri cantanti e gruppi musicali al Festival di Woodstock e al concerto in memoria di Martin Luther King. Lo stile emancipato della Joplin fu votato alla difesa dell'uguaglianza fra bianchi e neri e sostenuto da una particolare ammirazione per la musica delle sue cantanti blues preferite. Anche per questo, prima della propria morte acquistò una lapide più dignitosa per Bessie Smith,[16] deceduta a seguito di un incidente stradale e non soccorsa subito per via del colore della sua pelle, una versione dei fatti successivamente smentita.

Sempre nel 1969 fu fermata dopo il concerto tenutosi il 17 novembre a Tampa, stato della Florida, schedata e denunciata dalle forze di polizia con le accuse di disturbo dell'ordine pubblico e linguaggio volgare e osceno tenuto sul palco; la corte decretò poi in suo favore, in quanto esercitava la libertà di espressione.[17] Durante un concerto a Francoforte, dopo essere stata, al suo arrivo nella città, "assalita" da una sua fan, la invitò a salire sul palco, poi insistette perché salissero sul palco anche altri spettatori per ballare e cantare assieme a lei.[18] È lei la protagonista della canzone di Leonard Cohen Chelsea Hotel #2, nella quale il cantautore canadese rievoca una loro fugace storia avvenuta tra le lenzuola del mitico hotel.[19]

La morte

Il 4 ottobre 1970 Janis Joplin fu trovata morta nella stanza di un Hotel di Los Angeles a Hollywood: l'esame autoptico ipotizzò una morte accidentale causata da overdose di eroina. Fu trovata 18 ore dopo il decesso con il viso riverso sul pavimento, con fuoriuscite di sangue, ormai coagulato, dal naso e dalla bocca; il corpo era incuneato fra il comodino e il letto, e da ciò si deduce la mancanza di qualsiasi riflesso teso a evitare l'ostacolo. La ricostruzione della dinamica del decesso permise al suo impresario, Albert Grossman, di riscuotere centomila dollari derivanti da un'assicurazione sulla vita, e negli anni successivi il manager si impegnò a lungo riguardo all'eredità a favore della famiglia Joplin. Il corpo dell'artista fu cremato al Westwood Village Memorial Park Cemetery, e le sue ceneri furono sparse nell'oceano Pacifico[20].

Vita privata

Janis Joplin era apertamente bisessuale. Durante la sua breve vita ebbe numerosi amanti più o meno famosi di entrambi i sessi (tra di essi vi furono Leonard Cohen, Kris Kristofferson, Country Joe McDonald, Jimi Hendrix). Apparentemente non ebbe relazioni con donne famose, quella più lunga ed importante fu con la amica-amante Peggy Caserta, groupie e spacciatrice di lusso[21]. Janis si fidanzò brevemente nel 1965 con Peter De Blanc e nel 1970 con lo scrittore Seth Morgan[22]. Nei primi mesi del '70 ebbe un relazione con David Niehaus, un giovane insegnante incontrato a Rio de Janeiro. La relazione non durò a lungo per l'impossibilità di Niehaus di tollerare il consumo di eroina della Joplin e il suo rapporto con Peggy Caserta. Durante il periodo in cui Janis cercò di ripulirsi dall'eroina gli scrisse una lettera per tentare un riavvicinamento, presumibilmente prima del fidanzamento con Morgan. La risposta di Niehaus dove accettava di riprendere il rapporto arrivò troppo tardi: il telegramma non letto fu ritrovato alla reception la mattina seguente la morte di Janis.[23]

Durante l'adolescenza fu pesantemente maltrattata dai compagni del liceo a causa della sua scarsa avvenenza e dei suoi ideali di uguaglianza fra bianchi e neri (nella cittadina texana dove viveva la presenza del Ku Klux Klan e del razzismo era molto forte). All'università fu addirittura votata come "uomo più brutto del campus"[24]. Le continue vessazioni subite e lo scarso supporto dei genitori le provocarono ferite che si portò dietro tutta la vita e furono tra le cause principali sia del suo spasmodico bisogno di accettazione e riscatto che dell'abuso di alcool e droga [25]

Discografia

Al di là dei numerosi album dal vivo e raccolte pubblicati dalla sua morte ad oggi, Janis Joplin ha lasciato le seguenti incisioni originali:

Album in studio

Big Brother and the Holding Company

  • Big Brother and the Holding Company (1967)
  • Cheap Thrills (1968)

Solista

  • I Got Dem Ol' Kozmic Blues Again Mama! (1969)
  • Pearl (1971)

Album dal vivo

  • Joplin in Concert (1972)
  • Farewell Song (1982)
  • Summertime: Live in Amsterdam (1996)
  • Live at Winterland '68 (1998)
  • The Woodstock Experience (2009)
  • Live at Carousel Ballroom 1968 (2012)
  • Live in Honolulu
  • Wicked Woman

Raccolte

  • Janis Joplin's Greatest Hits (1973)
  • Anthology (1980)
  • Janis (3 CD BOX SET) (1993)
  • 18 Essential Songs (1995)
  • Box of Pearls (1999)
  • Janis Joplin's Greatest Hits (Bonus Tracks) (1999)
  • Super Hits (2000)
  • Love, Janis (2001)
  • Very Best of Janis Joplin (2003)
  • The Essential Janis Joplin (2003)
  • Janis Soundtrack (2004)
  • The Collection (2004)
  • Collections (2005)
  • Very Best of Janis Joplin (2007)
  • Absolute Janis (2008)
  • Playlist: The Very Best of Janis Joplin (2010)
  • The Pearl Sessions (2012)
  • Move Over 7" (2012)
  • Janis Classic LP Collection (2012)

Note

  1. ^ a b c d (EN) Richie Unterberger, Janis Joplin- Biography, Allmusic. URL consultato il 15 settembre 2011.
  2. ^ Jonathan Cott, David Dalton. Janis And London Come Together, Rolling Stone, 31 maggio 1969, 6.
  3. ^ 100 Greatest Artists, Rolling Stone. URL consultato il 12 novembre 2016.
  4. ^ (EN) 100 Greatest Singers of All Time, Rolling Stone. URL consultato il 12 novembre 2016.
  5. ^ a b (EN) Janis Joplin - Biography, Rolling Stone. URL consultato il 13 settembre 2011.
  6. ^ Intervista con Chris Strachwitz riportata in Alice Echols, Graffi In Paradiso - La Vita ed i Tempi di Janis Joplin, Arcana, p.269, 2005.
  7. ^ I genitori si sposarono il 20 ottobre 1936, Janis nacque alle 9:30 del mattino. In Edward Willett, Janis Joplin: Take Another Little Piece of My Heart, p 14, Enslow Publishers, Inc, 2008, ISBN 978-0-7660-2837-1.
  8. ^ Edward Willett, Janis Joplin: Take Another Little Piece of My Heart, p 40, Enslow Publishers, Inc, 2008, ISBN 978-0-7660-2837-1.
  9. ^ Laura Joplin, Love, Janis, p 92, Villard Books, 1992, ISBN 978-0-679-41605-0.
  10. ^ materiale documentale
  11. ^ Deborah Landau, Janis Joplin, her life and times, pag 113, Paperback Library, 1971.
  12. ^ All'interno della casa si sentiva l'odore degli alberi di eucalipto circostanti. Come in David Dalton, Piece of my heart: a portrait of Janis Joplin (ristampa), pag 28, Da Capo Press, 1991, ISBN 978-0-306-80446-5.
  13. ^ (EN) janisjoplin.net, foto e indirizzo della casa
  14. ^ (EN) 500 Greatest Albums of All Time, Rolling Stone. URL consultato il 12 novembre 2016.
  15. ^ (EN) Richie Unterberger, I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama!, Allmusic. URL consultato il 14 settembre 2011.
  16. ^ Insieme a John Hammond e Juanita Green, Si trattava della sua musa ispiratrice. L'epitaffio che fece incidere fu «The greatest blues singer in the world will never stop singing» in Robert C Cottrell, Icons of American Popular Culture: From P.T. Barnum to Jennifer Lopez, pag 104, M.E. Sharpe, 2009, ISBN 978-0-7656-2299-0.
  17. ^ Al Curtis Hall di Tampa, in Jay Warner, On this day in music history, pag 322, Hal Leonard Corporation, 2004, ISBN 978-0-634-06693-1., le oscenità erano rivolte anche contro le forze di polizia presenti al concerto, in Francis H. Voelker, Ludmila A. Voelker, Mass media: forces in our society, pag 140, Harcourt Brace Jovanovich, 1972, ISBN 978-0-15-555118-3., info contenute nel testo Raynal Pellicer, Mug shots: an archive of the famous, infamous, and most wanted, Abrams, 2009, ISBN 978-0-8109-2109-2.
  18. ^ «Janis called people up on stage to feel and touch and love her» L'episodio, raccontato da un ex soldato è presente in Edward Willett, Janis Joplin: Take Another Little Piece of My Heart, pp. 97-98, Enslow Publishers, Inc, 2008, ISBN 978-0-7660-2837-1.
  19. ^ Larry Starr, Christopher Waterman, Jay Hodgson, Rock: A Canadian Perspective, pag 216, Oxford University Press, 2008, ISBN 978-0-19-542761-5.
  20. ^ (EN) Janis Joplin biography, janisjoplin.net. URL consultato il 14 settembre 2011.
  21. ^ http://www.kainowska.com/sito/janis-joplin-il-sesso-lo-stile-la-droga-il-lato-oscuro/
  22. ^ https://rocknuts.net/2015/08/26/3-things-you-never-knew-about-janis-joplin/
  23. ^ http://www.telegraph.co.uk/music/artists/how-never-seen-before-letters-reveal-the-inner-world-of-janis-jo/
  24. ^ https://rocknuts.net/2015/08/26/3-things-you-never-knew-about-janis-joplin/
  25. ^ http://m.dagospia.com/janis-for-ever-il-lato-oscuro-di-janis-joplin-nel-documentario-di-amy-berg-video-113531

Bibliografia

Voci correlate

  • Club 27

Altri progetti

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  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Janis Joplin

Collegamenti esterni

  • (EN) Janis Joplin Sito ufficiale, janisjoplin.com.
  • (EN) Sito su Janis Joplin, janisjoplin.net.
  • (EN) Induction Year: 1995 Rock And Roll Hall Of Fame, rockhall.com.
  • (EN) Janis Joplin, su AllMusic, All Media Network.
  • (EN) Janis Joplin, su Discogs, Zink Media.
  • (EN) Janis Joplin, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
Controllo di autorità VIAF: (EN) 7574301 · LCCN: (EN) n50038070 · ISNI: (EN) 0000 0000 8086 9937 · GND: (DE) 118849840 · BNF: (FR) cb138957526 (data) · ULAN: (EN) 500335882 · NLA: (EN) 35321896
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