Hans Rott

Hans Rott - © Uwe Harten, aus 'Hans Rott' (2000)

nato il 1.8.1858 a Wien, Austria

morto il 25.6.1884 a Wien, Austria

Hans Rott

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Hans Rott (1 agosto 1858  25 giugno 1884) è stato un compositore e organista austriaco. Nonostante la sua opera sia oggi scarsamente conosciuta, egli esercitò una notevole influenza sul suo contemporaneo Gustav Mahler, il quale successivamente lo definì "il fondatore della nuova sinfonia".

Biografia e studi

Rott nacque a Braunhirschengrund, un sobborgo di Vienna, dalla relazione tra la diciottenne Maria Rosalia Lutz (1840-1872) e il cinquantunenne Carl Mathias Rott (1807-1876). Il padre - il cui vero cognome era Roth - a causa di un precedente matrimonio che si concluse solo nel 1862 con la morte della moglie, non poté riconoscere il figlio sino al 1863, anno in cui sposò Maria Rosalia Lutz. Entrambi i genitori praticavano attività artistiche: in particolare, il padre era un attore comico abbastanza famoso nella Vienna del tempo, mentre la madre, oltre che attrice, era anche una cantante sufficientemente conosciuta. Il giovane Rott rimase orfano piuttosto presto: nel 1872 perdeva la madre, mentre il padre - rimasto zoppo in seguito a un incidente di scena - moriva quattro anni dopo (1876). Poiché almeno sino alla metà degli anni settanta la situazione economica familiare era piuttosto soddisfacente, non vi furono motivi per ostacolare i precoci orientamenti musicali dell'adolescente Rott. Durante il corso invernale del 1874-1875 poté dunque iscriversi alla Universität für Musik und darstellende Kunst Wien(Università per la musica e le attività esecutive di Vienna), dove fu esentato per tutto l'anno dal pagamento della retta ed ottenne in seguito una borsa di studio. Qui ebbe modo di frequentare il corso di composizione di Franz Krenn, quello di pianoforte con Leopold Landskron e quello di armonia di Hermann Grädener; di particolare importanza per la formazione del giovane musicista fu poi lo studio dell'organo con Anton Bruckner, che mostrò una particolare stima per il giovane Rott, tanto da rilasciargli un certificato di encomio.

A partire dal 1872, come si è visto, la situazione familiare peggiorò notevolmente, con la morte di entrambi i genitori a distanza di pochi anni e il conseguente instaurarsi di una situazione economica precaria, che costrinse Rott ad accettare un posto da impiegato per potersi mantenere. Malgrado queste difficoltà riuscì a proseguire i suoi studi, ottenendo due "premi d'onore" dal Conservatorio, e un posto a lui molto più confacente di organista presso la chiesa di Piaristen (Maria Treu), ottenendo anche un alloggio presso l'adiacente monastero. Furono proprio queste stanze a divenire luogo di incontro per numerosi studenti ed amici, fra cui i musicisti Rudolf Krzyzanowski, Gustav Mahler, Hugo Wolf, il filologo ed archeologo Friedrich Löwy e lo studioso della filologia tedesca Giuseppe Seemüller. Nel novembre del 1878 chiese di essere sollevato dal suo incarico di organista - che abbandonò munito di dettagliate referenze - mantenendosi dando lezioni private e ricevendo un consistente aiuto finanziario da parte dei suoi amici. A dispetto di queste difficoltà economiche, questo periodo - insieme a quello vero e proprio di studio presso il Conservatorio - fu il più prolifico. La prima grande espressione della prima fase fu la Sinfonia in La bemolle maggiore per orchestra d'archi (1874-1875), a cui fecero seguito un Finale Sinfonico, due Ouverture (una dall'Amleto e una dal Giulio Cesare) e una Suite per Orchestra; nello stesso tempo, arricchì la sua produzione con la scrittura di cori sacri e profani, nonché alcuni lieder. In questo stesso periodo, venne rimaneggiata la sua Sinfonia in Mi maggiore, il cui primo movimento era stato presentato in occasione del concorso di composizione al Conservatorio nel giugno del 1878. Malgrado l'intercessione di Bruckner, Rott - che fu il solo allievo a terminare i corsi - non ottenne alcun premio, avendo semplicemente concluso "i corsi della scuola di composizione" con grande profitto.

Il periodo 1879-1880 è invece legato a piccoli viaggi ed escursioni, un "grande amore" - il solo e unico della sua vita - e il completamento della Sinfonia. È dell'inizio del settembre del 1880, tra l'altro, il vano tentativo di Rott di convincere il direttore d'orchestra Hans Richter - che pure aveva mostrato un certo interesse - ad eseguire la sua prima sinfonia con l'Orchestra filarmonica di Vienna. Due settimane più tardi renderà visita a Johannes Brahms, che aveva il compito di decidere, assieme a Eduard Hanslick e Karl Goldmark, circa l'assegnazione di una borsa di studio statale. Il grande compositore amburghese arrivò al punto di dubitare che la Sinfonia in questione fosse realmente opera del giovane Rott, poiché sostenne - "accanto a così tante belle cose, ci sono di nuovo talmente tanti elementi banali o privi di senso nella composizione che questa non può certamente essere opera di Rott".

Rott, deluso, decide di partire nuovamente, stavolta in direzione di Mulhouse, in Alsazia, dove vi era la possibilità di un impiego come direttore o maestro del coro, pur non intendendo rinunciare all'idea di vedere eseguita la sua Sinfonia: il 14 ottobre del 1880 riesce a rendere visita ad Hans Richter e a sottoporre al suo esame la partitura completa; questi, pur mostrandosi cortese ed elogiativo, esclude la possibilità di unesecuzione pubblica. Il 21 dello stesso mese i suoi amici lo accompagnano in stazione, dove è in partenza il treno che dovrebbe condurlo a Mulhouse. Il 23 ottobre, durante il viaggio, un passeggero che si apprestava ad accendere un sigaro vede Rott minacciarlo estraendo la pistola perché - sostiene - "Brahms ha riempito il treno di dinamite". Lo stesso giorno viene condotto presso la clinica psichiatrica dell'Ospedale Generale di Vienna, "in uno stato di confusione totale". Il suo destino è ormai segnato: all'inizio dell'anno 1881, dopo un primo tentativo di suicidio, viene internato presso il manicomio del land della Bassa Austria, dove muore il 25 giugno del 1884 di tubercolosi. Non aveva ancora 26 anni.

Stile compositivo e rapporti con altri musicisti

Sino alla fine degli anni 80 del 1900, la musica di Hans Rott era caduta in un oblio che durava da circa cento anni, fin quando il musicologo Paul Banks non scoprì, nellarchivio della Biblioteca Nazionale Austriaca, la partitura della Sinfonia in Mi maggiore, composta come è stato detto in precedenza - a soli ventanni. La prima rappresentazione dellopera, curata dallo stesso Banks e diretta da Gerhard Samuel, ebbe luogo a Cincinnati il 4 marzo 1989, seguita da altre esecuzioni a Parigi, Londra e Vienna. Il mondo musicale venne così acquistando un crescente interesse per il fenomeno Rott, per i rapporti coi suoi predecessori e, soprattutto, per quelli con i suoi colleghi contemporanei, che soprattutto allindomani del ritrovamento archivistico apparivano meritori di alcune nuove considerazioni. Da un punto di vista squisitamente musicale, il debito di Rott nei confronti di Richard Wagner sembra oggi essere fuori discussione. A parziale testimonianza del fascino che il grande compositore di Lipsia esercitava soprattutto nei confronti di quello che potremmo definire il circolo Bruckner di cui ovviamente Rott faceva idealmente parte nel 1875 vi fu il suo ingresso nella Società Accademica wagneriana di Vienna e successivamente la sua presenza al primo Bayreuth Festival nel 1876. Non mancano poi, allinterno della sinfonia in Mi maggiore e di altre composizioni, diverse ispirazioni di chiara fonte wagneriana, se non esplicite citazioni (Lohengrin, Oro del Reno, Maestri Cantori di Norimberga). È evidente pertanto che, allinterno della grande spartizione musicale realizzatasi a Vienna nella seconda metà del secolo XIX che vedeva da una parte da Brahms e dallaltra Bruckner (e Wagner) - Rott si schierò apertamente a favore della seconda fazione.

Rott e Bruckner

Essendo notoria la venerazione che Bruckner nutriva per Wagner e linfluenza che questultimo esercitò sullo stile compositivo del primo - non può stupire limportanza che rivestì lespressione bruckneriana nella formazione del giovane Rott, che peraltro, come detto in precedenza, frequentò presso il Conservatorio di Vienna il corso da organista di Bruckner. Il tipo di legame che lo strinse a Bruckner, tuttavia, non si limitò a quello che generalmente può contraddistinguere una normale relazione allievo-maestro: in primis, Bruckner svolse un ruolo molto simile a quello di un protettore o di un padre spirituale, se si preferisce che cercava di porre rimedio alle diverse difficoltà che il suo allievo favorito andava incontrando, in ambito sia quotidiano che musicale vero e proprio. Certamente, ad esempio, Bruckner tentò dintercedere per il giovane allievo quando questi attraversò una fase di ristrettezze economiche, fornendogli molteplici raccomandazioni per diversi posti da organista (Klosterneuburg, S. Florian, Chiesa di S. Michele, Chiesa Votiva di Vienna). Una di queste facente parte della documentazione giunta sino a noi è opportuno citarla per comprendere meglio la cura e la considerazione di cui godeva Rott presso Bruckner: Il firmatario di questa lettera considera un grande piacere poter affermare di aver conosciuto il Signor Hans Rott come allievo durante i suoi studi presso il Conservatorio, e che questultimo, grazie al suo eccezionale talento, alla sua diligenza, al carattere moralmente puro e infine, nondimeno, alle sue esecuzioni musicali, in particolar modo all'organo, ha generato le più grandi speranze. Limitandosi, infine, alla ricerca di relazioni puramente musicali tra i due compositori, non possono essere sottaciuti i numerosi passaggi contrappuntistici in cui Bruckner era maestro - contenuti nei quattro movimenti della Sinfonia in Mi minore, oltre al massiccio uso degli ottoni, caratteristica irrefutabile del sinfonismo bruckneriano.

Rott e Brahms

Le difficoltà che Rott visse con Brahms reali e, potremmo dire, psichiche hanno probabilmente una duplice origine: in primo luogo, il grande compositore amburghese non poteva rimanere insensibile allevidente affiliazione da parte di Rott alla corrente bruckneriana viennese; secondariamente, lostilità manifestata secondo certa musicologia da Brahms nei confronti del giovane musicista troverebbe spiegazione nel tentativo di Rott di approdare ad una musica universale, che potesse conciliare linconciliabile, vale a dire il wagneriano Bruckner con lantiwagneriano Brahms, che non poteva non interpretare tale aspirazione velleitaria come una prova di mania di grandezza. Non sorprende quindi che lascolto del finale della sinfonia rottiana trasmetta oggi limpressione sonora di una temeraria sintesi tra quello della prima brahmsiana e quello della quinta bruckneriana (non ancora eseguita né pubblicata allepoca), con il sigillo finale di una chiusa in pianissimo dal sapore wagneriano. La prima traccia rilevante di questo problematico rapporto è offerta proprio dal già citato episodio del 1880, in cui Brahms, in qualità di membro della commissione esaminatrice per la concessione di una borsa di studio statale, rigettò la sinfonia composta da Rott. Parte degli studiosi - Eckhardt van den Hoogen, su tutti - attribuisce a tale circostanza un peso determinante nello sviluppo delle patologie psichiche del giovane musicista, azzardando un parallelismo tra Rott, Schumann e Wolf , le cui vite si incrociarono variamente con quella di Brahms ma si conclusero tutte, successivamente, in preda a disturbi mentali più o meno gravi. Da questa prospettiva, laccusa rivolta da Bruckner al giudice Brahms, di aver compiuto una vera ingiustizia artistica nellepisodio del 1880, può chiaramente assumere contorni diversi, sebbene lo stesso Friedrich Loehr amico di Rott si affretti a precisare che diversi fattori psichici ed emozionali avevano reso ineluttabile il destino del giovane musicista. Al di là di queste ipotesi, quel chè certo è che lesordiente Rott, allinterno del campo minato della Vienna musicale della seconda metà del XIX secolo, si mosse con un misto di ingenuità, ardore e imprudenza che dovette costargli senza dubbio molto caro. La sinfonia che presentò a Brahms e agli altri membri della commissione, allinterno del suo ambizioso progetto di pervenire a una musica universale nellambito di una stessa composizione, non poté non suonare come una provocazione vera e propria. Le già citate reminiscenze wagneriane contenute nella Sinfonia in Mi maggiore dovettero assumere in Brahms il capofila degli anti-wagneriani - le sembianze di unoffesa vera e propria; il secondo movimento, anziché alleggerire la posizione dellesaminando, acuì probabilmente lo sdegno di Brahms, collapparizione di un evidentissimo motivo ricorrente schumanniano legato a Clara, che Rott ripeté in modo che potesse intenderlo qualsiasi imbecille. Il quarto movimento, infine con lintroduzione di una melodia assai simile al tema del Finale della prima sinfonia di Brahms diede probabilmente a questultimo limpressione di una palmare presa in giro mentre, forse, si trattava di un omaggio, nellintento di ingraziarsi la sua benevolenza.

Rott e Mahler

"Quello che la musica ha perduto con lui è incommensurabile: il suo genio sinvola talmente alto già nella sua prima sinfonia, che ha scritto quandera un giovane di ventanni e che fa di lui la parola non è affatto forte il fondatore della nuova sinfonia - Gustav Mahler, nelle Memorie di Nathalie Bauer-Lechner

I rapporti di stima reciproca che legavano Mahler e Rott sono stati ampiamente provati. Lo stesso Rott, allepoca del suo ricovero presso lasilo psichiatrico, a chi gli domandava se ricordasse ancora chi fosse Mahler, rispondeva: Certamente, certamente, Mahler è un genio!. Né tali rapporti di vicendevole considerazione poterono essere offuscati da futili o goliardiche, si potrebbe dire discussioni, ad esempio sullopportunità per un compositore di accontentarsi di mangiare Quargeln (un modesto formaggio di cui si nutrivano in special modo le classi più popolari) o roast beef. Al momento della riscoperta della partitura della Sinfonia in Mi maggiore, parte della musicologia intese ricercare nellopera di Mahler eventuali debiti nei confronti del suo vecchio compagno di studi, operazione che senza dubbio avrebbe potuto condurre ad una riscrittura della storia della sinfonia nella seconda metà dellottocento. La prima tendenza fu allora quella di elevare Rott al ruolo di padre della nuova sinfonia come affermato peraltro dallo stesso Mahler - per esibire questultimo come uno sciacallo che si era servito delle sconosciute composizioni del suo amico per affermarsi (la sua promessa di far conoscere al pubblico, come direttore dorchestra, la sinfonia dello sventurato amico non venne in effetti mai mantenuta). In realtà, unanalisi più attenta delle opere di entrambi i compositori induce a ritenere che, così come la stima e lamicizia, anche le influenze musicali furono reciproche. In occasione della prima esecuzione moderna viennese, ad esempio, non poterono passare inosservate le reminiscenze mahleriane, le cui sinfonie sarebbero state scritte soltanto diversi anni dopo la composizione della prima sinfonia di Rott: in effetti Mahler si svincolerà completamente dagli spunti tematici, da certe innovative atmosfere orchestrali e dalle ardite mescolanze stilistiche rottiane solo a partire dalla sua sesta sinfonia (il che spinse Wolfgang Fuhrmann ad affermare: La sinfonia numero Zero di Mahler o la Prima di Rott? e ad aggiungere: Inevitabilmente [] Rott e Mahler devono aver intrattenuto un intimo scambio di idee musicali). La sinfonia in Mi raggiunge il suo vertice nello Scherzo, proprio laddove elude gli influssi bruckneriani, wagneriani e brahmsiani per proporsi nella sua genuina originalità che, però, per uno scherzo del destino, le orecchie degli ascoltatori di 120 anni dopo riconoscono come assolutamente mahleriana.

Opere

A dispetto della brevità della sua vita e del fatto che molte composizioni furono bruciate dallo stesso Rott, molte delle sue opere sono giunte sino a noi, conservate nella Biblioteca Nazionale di Vienna.

Musica sinfonica

  • Sinfonia in La bemolle maggiore per orchestra d'archi
  • Preludio orchestrale in Mi maggiore
  • Preludio al "Giulio Cesare" in Si bemolle maggiore per orchestra
  • Sinfonia n.1 in Mi maggiore
  • Preludio pastorale in Fa maggiore per orchestra
  • Suite in Mi maggiore per orchestra

Musica da camera

  • Movimenti per quartetto d'archi in Do maggiore
  • Padre Nostro in Sol maggiore per Basso o Baritono, quartetto d'archi e contrabbasso
  • Dachs-Studie in Re maggiore per quintetto d'archi
  • Quartetto d'archi in do minore
  • Movimento per quartetto d'archi in Sol maggiore, op. I
  • Movimento per quartetto d'archi in Do maggiore, op. VII

Lavori corali

  • Coro di Epigone in La maggiore per coro misto
  • "L'eco" (Das Echo) in sol minore per coro misto

Lieder (canzoni) con accompagnamento al pianoforte

  • Das Abendglöckchen - in Mi bemolle maggiore per Contralto
  • Geistergruß - in fa minore per Basso
  • Mailied - in La maggiore per Soprano o Tenore
  • Der Sänger - in Re maggiore per Basso
  • Das Veilchen - in Sol maggiore per Soprano o Tenore
  • Das Vergißmeinnicht - in Sol maggiore per Tenore
  • Wanderers Nachtlied - in Mi bemole maggiore per BAsso o Baritono
  • Zwei Wünsche -in mi minore per Soprano o Tenore

Composizioni per pianoforte

  • Andantino in Fa maggiore
  • Fuga in Do maggiore
  • Fuga in do minore per piano a quattro mani
  • Idillio in Re maggiore
  • Minuetto in Re bemolle maggiore
  • Scherzo in la minore
  • Eine Szene aus Schillers "Glocke" in Do maggiore

Bibliografia

  • aul Banks, "Hans Rott and the New Symphony" in The Musical Times 130 (marzo 1989), p. 142-147
  • Uwe Harten, "Hans Rott (1858-1884) - Biographie, Briefe, Aufzeichnungen und Dokumente aus dem Nachlaß von Maja Loehr (1888-1964)", 2000, ISBN 3-7001-2943-2
  • Helmuth Kreysing/Litterschied Frank, "Mehr als Mahlers Nullte!. Der Einfluß der E-Dur-Sinfonie Hans Rotts auf Gustav Mahler", in Metzger, Heinz-Klaus / Riehn, Rainer (Editors) "Gustav Mahler · Der unbekannte Bekannte", Musik-Konzepte 91, Munich 1996, p. 46 ff, ISBN 3-88377-521-5
  • Heinz-Klaus Metzger/Rainer Riehn, "Hans Rott - Der Begründer der neuen Symphonie", con contributi di Helmut Kreysing, Frank Litterscheid and Maja Loehr, Musik-Konzepte 103/104, 1999, ISBN 3-88377-608-4
  • Eckhardt van den Hoogen, "Hans Rott", libretto per il Cd cpo 999 854-2, 2002

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