Audrey Hepburn

Audrey Hepburn

nata il 4.5.1929 a Ixelles, Région de Bruxelles-Capitale, Belgio

morto il 20.1.1993 a Tolochenaz, VD, Svizzera

Audrey Hepburn

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Audrey Hepburn

Audrey Hepburn (Bruxelles, 4 maggio 1929  Tolochenaz, 20 gennaio 1993) è stata un'attrice britannica. Cresciuta fra Belgio, Regno Unito e Paesi Bassi, dove visse sotto il regime nazista, durante la seconda guerra mondiale studiò danza per poi approdare al teatro e infine al cinema.

Vincitrice di un Oscar, di tre Golden Globe, di un Emmy, di un Grammy Award, di quattro BAFTA, di due premi Tony e di tre David di Donatello, la Hepburn fu una delle figure di spicco del cinema statunitense degli anni cinquanta e sessanta.

Nel corso della sua carriera lavorò con Billy Wilder, George Cukor e Blake Edwards, oltre che con attori del calibro di Gregory Peck, Humphrey Bogart, Gary Cooper, Cary Grant, Rex Harrison, William Holden e Peter O'Toole e divenne famosa grazie a ruoli come quello di Gigi in uno spettacolo teatrale tratto dall'omonimo romanzo della scrittrice francese Colette (1951), interpretazione che le valse il Theatre World Award per i debutti teatrali, della Principessa Anna in Vacanze romane (1953), interpretazione che le valse l'Oscar come migliore attrice, di Holly Golightly in Colazione da Tiffany (1961) e di Eliza Doolittle nel film musicale My Fair Lady (1964). Altri importanti film cui prese parte sono Sabrina (1954), Sciarada (1963) e Come rubare un milione di dollari e vivere felici (1966).

Negli anni settanta e ottanta apparve sempre più raramente sul grande schermo, preferendo dedicarsi alla famiglia. Nel 1988 fu nominata ambasciatrice ufficiale dell'UNICEF e, da quel momento fino alla sua morte, si dedicò assiduamente al lavoro umanitario, in riconoscimento del quale ricevette nel 1992 la Medaglia presidenziale della libertà (Presidential Medal of Freedom)[1] e nel 1993 il Premio umanitario Jean Hersholt (Jean Hersholt Humanitarian Award).

Audrey Hepburn è stata proclamata nel 1999 la terza più grande attrice di sempre dall'American Film Institute, ed ha una sua stella sullo Hollywood Walk of Fame, al 1652 di Vine Street.

Biografia

Gli inizi

Nacque a Bruxelles come Audrey Kathleen Ruston,[2] dall'inglese Joseph Anthony Ruston e dalla sua seconda moglie, la baronessa Ella van Heemstra,[3] un'aristocratica olandese. Anni dopo, il padre di Audrey aggiunse il cognome della nonna materna Kathleen Hepburn, a quello della famiglia, trasformandolo così in Hepburn-Ruston.[3] Aveva due fratellastri, Arnoud Robert Alexander e Ian Edgar Bruce,[3] che la madre ebbe dal suo primo matrimonio con un nobile olandese, Hendrik Gustaaf Adolf Quarles van Ufford.[3] Tra i suoi avi, la sua famiglia contava Edoardo III d'Inghilterra e James Hepburn, IV conte di Bothwell, quarto Conte di Bothwell, dal quale potrebbe essere discesa anche Katharine Hepburn.[4]

Il lavoro del padre presso una compagnia di assicurazioni britannica obbligò la famiglia a frequenti spostamenti tra il Belgio, il Regno Unito e i Paesi Bassi. Nel 1935 i genitori della Hepburn divorziarono e suo padre, simpatizzante del Nazismo,[5] abbandonò la famiglia.[6] Più tardi l'attrice dichiarò che quello fu il momento più traumatico della sua vita. Anni dopo, tramite la Croce Rossa, riuscì a ritrovare il padre che si era nel frattempo trasferito a Dublino. Rimase in contatto con lui aiutandolo anche finanziariamente, fino alla sua morte. Nel 1939 la madre si trasferì insieme ai figli nella città olandese di Arnhem, pensando di aver trovato un luogo sicuro dagli attacchi nazisti. In quella città Audrey studiò danza, frequentando il Conservatorio dal 1939 al 1945.

Nel 1940 i tedeschi invasero Arnhem. Durante la guerra la Hepburn cambiò il suo nome in Edda van Heemstra, a causa del suono "inglese" considerato pericoloso, del suo vero nome.

Verso il 1944 Audrey era divenuta una ballerina a tutti gli effetti. Partecipava a spettacoli organizzati in segreto per la raccolta fondi a favore del movimento di opposizione al nazismo. Anni dopo disse: «Il miglior pubblico che io abbia mai avuto non faceva il minimo rumore alla fine dello spettacolo[7]». Dopo lo sbarco in Normandia delle forze alleate, la situazione sotto gli occupanti nazisti peggiorò. Durante la carestia dell'inverno 1944, la brutalità crebbe e i nazisti confiscarono le limitate riserve di cibo e carburante della popolazione olandese. Senza riscaldamento nelle case o cibo da mangiare, la popolazione moriva di fame o di freddo nelle strade. Sofferente per la malnutrizione, la Hepburn sviluppò diversi problemi di salute e l'impatto di quei tempi difficili avrebbe condizionato i suoi valori per il resto della vita.

L'Olanda venne liberata il 4 maggio 1945, giorno del suo sedicesimo compleanno. Anni dopo, parlando della liberazione di Arnhem, la Hepburn dirà: «l'incredibile sensazione di conforto nel ritrovarsi liberi, è una cosa difficile da esprimere a parole. La libertà è qualcosa che si sente nell'aria. Per me, è stato il sentire i soldati parlare inglese, invece che tedesco e l'odore di vero tabacco che veniva dalle loro sigarette[8]».

Dopo un soggiorno di tre anni ad Amsterdam, dove continuò i suoi studi di danza, Audrey Hepburn si trasferì a Londra nel 1948. Nella capitale inglese prese lezioni da Marie Rambert, insegnante di danza che contava tra i suoi allievi il famoso ballerino Vaclav Niinskij. La Rambert spiegò alla futura attrice che, a causa della sua altezza (circa 1 metro e 67) e della malnutrizione sofferta durante il periodo bellico, le sue chances di diventare una prima ballerina erano minime. Forse anche in seguito a questa dichiarazione, la Hepburn decise di tentare la carriera di attrice. Anni dopo, quando Audrey divenne famosa nell'ambiente cinematografico, la Rambert, intervistata dalla rivista TIME, dichiarò: «era un'allieva meravigliosa. Se avesse perseverato, sarebbe diventata un'incredibile ballerina[9]».

La sua carriera di attrice iniziò con un documentario educativo: Nederlands in zeven lessen (L'olandese in 7 lezioni) del 1948.[10][11] Iniziò poi a recitare in teatro in una serie di musical. Il suo primo ruolo per il grande schermo arrivò nel 1951, nel film di produzione britannica One Wild Oat, cui seguì una serie di ruoli minori in diverse produzioni cinematografiche. Durante le riprese di Vacanze a Montecarlo (Monte Carlo Baby) (1951), la scrittrice Colette, il cui romanzo Gigi era stato recentemente trasformato in una commedia per Broadway, la scelse per interpretare proprio la parte della protagonista. La commedia aprì i battenti il 24 novembre 1951, riscuotendo un discreto successo di critica e molte lodi per la sua interpretazione.[8] Le repliche a New York durarono sei mesi e la Hepburn vinse il premio Theatre World Award per il suo debutto.

Il suo primo ruolo significativo nel cinema fu nel film The Secret People 1952, nel quale interpretava una talentuosa ballerina, ruolo che le permise di mettere a frutto l'esperienza accumulata con lo studio della danza.

Hollywood

Nel 1952 la Hepburn si sottopose a un provino per il nuovo film del regista statunitense William Wyler, Vacanze romane. La Paramount Pictures, casa produttrice del film, voleva l'attrice inglese Elizabeth Taylor per il ruolo della protagonista ma, dopo aver visionato il provino della Hepburn, Wyler si convinse ad assegnarle il ruolo principale, quello della Principessa Anna.

Racconta Wyler: «All'inizio, recitò la scena del copione, poi si sentì qualcuno gridare 'Taglia!', ma le riprese in realtà continuarono. Lei si alzò dal letto e chiese, "Com'era? Sono andata bene?". Si accorse che tutti erano silenziosi e che le luci erano ancora accese. Improvvisamente, si rese conto che la cinepresa stava ancora girando... Aveva tutto quello che stavo cercando, fascino, innocenza e talento. Inoltre era molto divertente. Era assolutamente incantevole, e ci dicemmo, "È lei!"[12]» Le riprese iniziarono nell'estate del 1952. Dopo due settimane dall'inizio della lavorazione Gregory Peck, che interpretava il ruolo maschile principale, chiamò il suo agente chiedendo che, nei titoli, il nome della Hepburn fosse messo in risalto quanto il suo perché, come racconterà ai giornalisti della rivista Entertainment Weekly: «Sono abbastanza intelligente da capire che questa ragazza vincerà l'Oscar nel suo primo film e sembrerò uno sciocco se il suo nome non è in cima, insieme al mio.[12]» Come da lui predetto, la Hepburn vinse l'Oscar come migliore attrice protagonista nel 1954. In quell'occasione l'attrice indosserà un abito bianco a fiori, che sarà giudicato in seguito come uno dei migliori di tutti i tempi.[13][14] Oltre all'Oscar, ricevette anche un NYFCC e un BAFTA come miglior attrice.

In seguito all'immediata celebrità raggiunta grazie al film, un'illustrazione del volto di Audrey Hepburn fu pubblicato sulla copertina di TIME del 7 settembre 1953.[15]

L'interpretazione della Hepburn ricevette molti positivi apprezzamenti critici:

Dopo la fine delle riprese, tornò a New York dove fu impegnata nelle repliche di Gigi per altri otto mesi. Le venne offerto un contratto per sette film con la Paramount Pictures, con pause di dodici mesi tra un film e l'altro per permetterle di recitare a teatro.[16]

Dopo l'esperienza di Vacanze romane, fu chiamata ad interpretare il ruolo della protagonista femminile nel film di Billy Wilder, Sabrina, accanto a Humphrey Bogart e William Holden. Il guardaroba della Hepburn venne affidato allo stilista francese Givenchy. Quando gli fu detto che la signorina Hepburn voleva incontrarlo, Givenchy pensò di veder arrivare Katharine Hepburn. Invece si trovò davanti lei, ma non ne fu deluso. I due infatti, strinsero da allora un'amicizia e un sodalizio professionale che sarebbero durati tutta la vita. Lo stilista ricordava bene il loro primo incontro:

Per Sabrina, la Hepburn ricevette nuovamente una nomination all'Oscar alla migliore attrice, ma il premio andò a Grace Kelly. Il film ricevette un Oscar per i migliori costumi e lanciò la Hepburn nell'Olimpo delle star hollywodiane.

Nel 1954 tornò sui palcoscenici interpretando il ruolo principale in Ondine, insieme all'attore e regista statunitense Mel Ferrer, con il quale si sarebbe sposata proprio quell'anno. Durante le rappresentazioni dello spettacolo teatrale, la Hepburn ricevette un Golden Globe come migliore attrice in un film drammatico, oltre al succitato Oscar per Vacanze romane. Sei settimane dopo aver ricevuto l'Oscar, fu premiata con un Tony Award quale migliore attrice per la sua interpretazione in Ondine.

Verso la seconda metà degli anni cinquanta, Audrey Hepburn era diventata una delle più grandi attrici di Hollywood e un'icona dello stile: nel 1955 la giuria dei Golden Globe le assegna il prestigioso Henrietta Award alla migliore attrice del cinema mondiale. La sua figura snella e il suo ben noto buon gusto erano ammirati e imitati. Diventata una delle maggiori attrazioni del cinema hollywoodiano, continuò a lavorare con attori importanti, come Fred Astaire, Maurice Chevalier, Gary Cooper, Cary Grant e molti altri volti noti del cinema statunitense e internazionale.

Cenerentola a Parigi, girato nel 1957, fu uno dei film preferiti della Hepburn, anche perché le offrì l'occasione, dopo tanti anni passati a studiare danza, di ballare insieme con Fred Astaire. La madre della Hepburn apparve qui nel ruolo della padrona di un caffè sulla strada. Nello stesso anno uscì nelle sale Arianna (Love in the afternoon), frutto di una nuova collaborazione dell'attrice con Billy Wilder. Nella commedia, insieme alla Hepburn, che fu candidata al Golden Globe e vinse l'unico Golden Laurel Award della sua carriera, recitarono Gary Cooper e Maurice Chevalier.

La storia di una monaca del 1959, vide l'attrice affrontare una delle sue interpretazioni più difficili. Films in Review scrisse: «la sua interpretazione chiuderà la bocca per sempre a quelli che pensavano a lei più come ad un simbolo di una donna sofisticata che come ad un'attrice. La sua interpretazione della Sorella Luke è una delle migliori mai viste sul grande schermo[17]».

La pellicola, diretta da Fred Zinnemann, le valse la sua terza nomination all'Oscar e numerosi riconoscimenti, tra cui il suo secondo BAFTA, un nuovo premio come migliore interprete ai New York Film Critics Circle Awards, il David di Donatello per la migliore attrice straniera e il premio alla migliore attrice al Festival di San Sebastian.

Il personaggio di Holly Golightly, da lei impersonato nel film Colazione da Tiffany, tratto dal romanzo di Truman Capote e diretto da Blake Edwards nel 1961, venne considerato come una delle figure più incisive e rappresentative del cinema statunitense del XX secolo. L'interpretazione fece guadagnare all'attrice un'altra nomination all'Oscar, poi vinto da Sophia Loren e il secondo David di Donatello per la migliore attrice straniera. Intervistata a proposito di un personaggio così insolito per lei, la Hepburn disse: «sono un'introversa. Interpretare una ragazza estroversa è stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto[18]»

Sempre nel 1961 uscì nelle sale Quelle due, in cui Audrey Hepburn fu nuovamente diretta da William Wyler. La pellicola, ispirata ad una pièce drammatica di Lillian Hellman, dalla quale il regista aveva già tratto il film La calunnia (1936), offrì all'interprete la possibilità di misurarsi con attrici del calibro di Shirley MacLaine, Miriam Hopkins e Fay Bainter.

Nel 1963 la Hepburn recitò in Sciarada, diretto da Stanley Donen. Nel film, che le fece vincere il terzo BAFTA, l'attrice affianca Cary Grant che aveva precedentemente rifiutato di recitare in Vacanze romane e Sabrina. Fu la prima e ultima volta che i due lavorarono insieme in un film. L'anno successivo, tuttavia, Cary Grant dichiarò scherzosamente:

Nel 1964 fu impegnata in uno dei suoi ruoli più famosi, quello di Eliza Doolittle nel film musicale My Fair Lady. Venne scelta al posto dell'allora poco conosciuta Julie Andrews, che aveva interpretato il ruolo di Eliza a Broadway. Inizialmente la Hepburn rifiutò il ruolo e chiese che fosse assegnato alla Andrews, ma quando le dissero che la parte, in alternativa, sarebbe andata ad Elizabeth Taylor e mai alla Andrews, decise di accettare. Durante la lavorazione del film, la Hepburn scoprì di essere stata doppiata nei pezzi musicali. In segno di protesta se ne andò dal set, per tornare il mattino seguente scusandosi per il suo comportamento. Solo poche frasi da due canzoni nel film, sono effettivamente cantate dalla Hepburn. Doppiaggio a parte, molti critici ritennero l'interpretazione della Hepburn eccellente: per il musical l'attrice ottenne una nuova candidatura al Golden Globe e vinse il terzo David di Donatello.

Come rubare un milione di dollari e vivere felici del 1966, fu uno degli ultimi film di Wyler e il terzo ed ultimo in cui l'attrice lavorò con il regista che l'aveva diretta nel 1953 nel suo primo ruolo da protagonista in Vacanze romane. Nella commedia poliziesca l'attrice, protagonista nel ruolo della figlia di un eccentrico falsario, recitò al fianco di Peter O'Toole e Eli Wallach.

Nel 1967, recitò in Due per la strada, diretto da Stanley Donen, film strutturato in maniera piuttosto innovativa per l'epoca e che affrontava il tema del divorzio. Caso volle che, proprio in quel periodo, la Hepburn vivesse un momento di profonda crisi con il marito Mel Ferrer. Il film successivo, Gli occhi della notte, per la regia di Terence Young, fu per lei una prova difficile sia per il ruolo particolarmente impegnativo (quello di una donna cieca), sia a causa dell'imminente divorzio da Ferrer che era il produttore del film. Per la sua interpretazione la Hepburn ricevette un'altra nomination all'Oscar come migliore attrice che fu però assegnato a Katharine Hepburn. Ottenne inoltre, nel 1968, la doppia nomina al Golden Globe: come migliore attrice drammatica per Gli occhi della notte e come miglior interprete di commedia per il film di Donen. Nello stesso anno le fu assegnato il Tony alla carriera.

Dal 1967 in poi, lavorò in maniera molto sporadica. Dopo il divorzio da Ferrer, la Hepburn aveva sposato uno psichiatra italiano, Andrea Dotti con il quale aveva avuto il suo secondo figlio, Luca. La gravidanza fu molto difficile e l'attrice dovette rimanere quasi tutto il tempo a letto. Con l'arrivo di Luca, la Hepburn decise di diminuire i suoi impegni di attrice e di dedicarsi alla famiglia. Tornò al cinema nel 1976, accanto a Sean Connery in Robin e Marian, film che ebbe un successo moderato. Nel 1979 interpretò il ruolo principale in Linea di sangue, ma il film fu un fallimento di critica e di botteghino.

L'ultimo ruolo importante della sua carriera cinematografica fu nel 1981 accanto a Ben Gazzara, nella commedia ...e tutti risero, diretta da Peter Bogdanovich che ricevette un buon successo di critica, ma che fu presente nelle sale per un periodo molto breve.

La sua ultima apparizione sul grande schermo fu una piccola parte nel film di Steven Spielberg Always - Per sempre, nel 1988. Nel film, che non ebbe un grande successo, interpretava il ruolo di un angelo di nome Hap. Negli ultimi mesi della sua vita, lavorò in televisione come presentatrice del programma Gardens of the World with Audrey Hepburn, la cui prima puntata andò in onda il giorno successivo alla sua morte e per il quale ricevette un Emmy postumo. In quest'ultimo periodo la Hepburn registrò anche un album di letture di fiabe, Audrey Hepburn's Enchanted Tales, che le valse un Grammy, anch'esso postumo. Negli ultimi anni le sono stati assegnati numerosi premi speciali per celebrare i suoi meriti cinematografici, tra cui il Golden Globe nel 1990 e, nel 1992, il SAG e il BAFTA alla carriera.

Vita privata

Nel 1952, Audrey si fidanzò ufficialmente con l'imprenditore britannico James Hanson. Poco dopo aver preso la decisione di sposarsi tuttavia, il matrimonio saltò a causa del fatto che la carriera della novella attrice li avrebbe tenuti lontani troppo a lungo.[19]. Successivamente frequentò brevemente il produttore Michael Butler.

Durante le riprese di Sabrina, Audrey ebbe una breve relazione con William Holden. Era contro il regolamento della casa di produzione instaurare legami affettivi con un collega durante le riprese, quindi la relazione era rimasta segreta. Holden, più vecchio di lei di 11 anni, era sposato e padre di due figli. Audrey aveva pensato di poterlo sposare e avere dei figli da lui, ma dopo aver saputo che William si era sottoposto ad un intervento di vasectomia, decise di terminare la relazione clandestina, in quanto non voleva rinunciare alla maternità.

Audrey incontrò l'attore Mel Ferrer ad una festa organizzata da Gregory Peck. L'attrice lo aveva visto nel film Lili ed era rimasta colpita dalla sua interpretazione. Qualche tempo dopo la festa, Ferrer inviò alla Hepburn il copione della commedia teatrale Ondine e l'attrice accettò il ruolo offertole. Le prove iniziarono nel gennaio 1954 e i due si sposarono otto mesi più tardi, il 25 settembre 1954.[20] La coppia divenne famosa per il suo affiatamento. Prima di riuscire ad avere il loro unico figlio Sean, la Hepburn ebbe due aborti spontanei, uno in seguito ad una caduta da cavallo durante la lavorazione del film Gli inesorabili. Durante la permanenza in ospedale a causa dell'incidente, Ferrer le regalò il cerbiatto che era stato usato nel film Verdi dimore. Lo chiamarono Ip. L'attrice amava molto gli animali e ne ospitò diversi in casa. Anche il cerbiatto fu tenuto come animale domestico. Il figlio Sean nacque il 17 luglio 1960 a Lucerna e il suo padrino fu lo scrittore scozzese A. J. Cronin. La Hepburn ebbe un altro aborto spontaneo nel 1965.[21]

Il matrimonio con Ferrer durò 14 anni, fino al 1968. Negli ultimi anni della loro unione, si diceva che Ferrer vedesse altre donne, mentre al tempo stesso molti giornali riportarono una presunta relazione della Hepburn con l'attore Albert Finney, con il quale aveva interpretato Due per la strada. Lei negò decisamente. Prima di divorziare, la coppia aveva comunque deciso di separarsi.

Durante questo periodo di crisi l'attrice aveva incontrato lo psicanalista italiano Andrea Dotti durante una crociera e se ne era innamorata. La Hepburn pensò di poter avere altri figli e di smettere di lavorare. La Hepburn e Dotti di sposarono il 18 gennaio 1969 ed ebbero un figlio, Luca, nato l'8 gennaio 1970. Nel 1974 ebbe un ulteriore aborto spontaneo. Il matrimonio fu ben presto rovinato dalle numerose relazioni extraconiugali del medico, mentre da parte sua, Audrey intraprese una breve relazione con l'attore Ben Gazzara, con cui aveva recitato in Linea di sangue e in ...e tutti risero. Il matrimonio durò, tuttavia, 13 anni e finì nel 1982, quando i due figli della Hepburn furono grandi abbastanza per vivere con una madre single. Mentre con Ferrer l'attrice aveva rotto quasi completamente ogni rapporto, rimase in contatto con Dotti, per il bene del figlio Luca ancora adolescente.

Mentre era ancora sposata con Dotti, aveva incontrato l'attore olandese Robert Wolders, vedovo dell'attrice Merle Oberon. Sei mesi dopo la fine del matrimonio con il medico italiano, la Hepburn e Wolders si incontrarono nuovamente e poco tempo dopo iniziarono a convivere, trasferendosi in Svizzera a Tolochenaz, presso il Lago di Ginevra, ma non si sposarono mai, nonostante rimasero legati fino alla morte di lei. I due si occuparono molto di beneficenza e affrontarono insieme molti viaggi, per conto dell'UNICEF.

Morte

Nel 1992, tornata da un lungo viaggio in Somalia, la Hepburn accusò forti dolori allo stomaco. Dopo essere stata visitata da un medico svizzero, in ottobre, volò a Los Angeles per consultare specialisti più esperti. I dottori che la visitarono scoprirono l'esistenza di un cancro sviluppatosi lentamente, nel corso di anni, all'intero colon e fu operata a novembre. Un mese più tardi dovette essere operata una seconda volta a causa di nuove complicazioni e i medici giunsero alla conclusione che il cancro era ormai troppo esteso per essere curato. A causa delle sue condizioni, la Hepburn fu impossibilitata a utilizzare un normale volo di linea per tornare a casa, quindi il suo vecchio amico Hubert de Givenchy chiese ad un conoscente di inviarle un jet privato che l'avrebbe riportata in Svizzera. L'uomo fece riempire di fiori la cabina che l'avrebbe ospitata.

Audrey Hepburn morì il 20 gennaio 1993 a Tolochenaz (Canton Vaud, Svizzera), dove fu sepolta. Aveva 63 anni. Alle esequie, oltre ai figli e a Wolders, erano presenti gli ex-mariti Mel Ferrer e Andrea Dotti, il grande amico Hubert de Givenchy, rappresentanti dell'UNICEF e gli attori e amici Alain Delon e Roger Moore. Ad officiare il funerale fu chiamato il sacerdote Maurice Eindiguer che, trentanove anni prima, aveva sposato la Hepburn e Ferrer.[21]

Lo stesso anno della sua morte, il figlio Sean fondò l'Audrey Hepburn Children's Fund[22] per favorire la scolarizzazione nei Paesi africani.

Il lavoro per l'UNICEF

Poco tempo dopo la sua ultima apparizione cinematografica 1988, lei fu nominata ambasciatrice speciale e importante dell'UNICEF. Da quel momento fino alla sua morte Audrey si dedicò all'aiuto dei bambini dei paesi poveri del mondo. I suoi viaggi intorno al mondo furono facilitati anche dalla sua conoscenza delle lingue (oltre all'inglese, parlava fluentemente il francese, l'italiano, l'olandese e lo spagnolo).

La sua prima missione su questo lavoro fu in Etiopia nel 1988. Visitò l'orfanotrofio di Macallè e fece in modo che l'UNICEF inviasse cibo ai 500 bambini che vi erano ospitati. Del suo primo viaggio la Hepburn disse:

Negli anni a seguire, Audrey visitò, in veste di ambasciatrice, molti altri paesi, come la Turchia e diversi stati dell'America del Sud e del Centro America.

Nel 1989 si recò con Robert Wolders in missione in Sudan. A causa della guerra civile era difficile far arrivare cibo e acqua alla popolazione. La missione aveva come scopo quello di far giungere rifornimenti su un treno che arrivasse alla parte meridionale del paese. Sempre in compagnia di Wolders, quello stesso anno si recò in Bangladesh, mentre l'anno successivo la sua missione la portò in Vietnam, nel tentativo di collaborare con il governo su programmi di immunizzazione e di pulizia dell'acqua.

Nel settembre 1992, quattro mesi prima della sua morte, Audrey arrivò in Somalia. Definì quel suo viaggio "apocalittico", affermando che di tutte le situazioni difficili viste durante i suoi viaggi, quella della Somalia era infinitamente peggiore.

Nel 1992 il Presidente degli Stati Uniti, George H. W. Bush, la premiò con uno dei più importanti riconoscimenti attribuibili ad un civile statunitense, la Medaglia Presidenziale della Libertà (Presidential Medal of Freedom),[1] a riconoscimento del suo impegno con l'UNICEF e, poco dopo la sua morte, l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences la premiò con il Premio umanitario Jean Hersholt (Jean Hersholt Humanitarian Award) per il suo contributo all'umanità, premio ritirato da suo figlio Sean Hepburn Ferrer.

Del suo lavoro per l'UNICEF il figlio Sean, durante un'intervista, dirà: «Dopo una vita vissuta in parte come una tortura e una lotta per riuscire ad avere una carriera indipendente e l'autonomia finanziaria per sé e la sua famiglia, senza capire mai fino in fondo quello che la gente vedeva in lei - quello che era il suo fascino - ha trovato nella missione per l'Unicef il modo di ringraziare il suo pubblico e "chiudere il cerchio" della sua esistenza così breve».[23]

Nel 2011, i figli Sean e Luca hanno promosso in Italia il club di donatori UNICEF Amici di Audrey[24] che sostiene in particolare il progetto per la lotta alla malnutrizione in Ciad.

Audrey Hepburn nella cultura di massa

  • Audrey Hepburn ha ispirato la figura della criminologa Julia Kendall,[25] protagonista della serie a fumetti Julia - Le avventure di una criminologa, creata da Giancarlo Berardi e pubblicata dalla Sergio Bonelli Editore.
  • Nel 2000 la Hepburn è stata impersonata da Jennifer Love Hewitt nel film per la tv The Audrey Hepburn Story.
  • Nel 2001 le poste tedesche avevano in programma, nell'ambito di una serie dedicata al cinema, di emettere un francobollo dedicato all'attrice, il cui rilascio all'ultimo momento non venne tuttavia autorizzato dal figlio, perché quest'ultima vi compariva con una sigaretta in mano. Nonostante questo, alcuni francobolli entrarono in circolazione, dando origine a uno dei più noti casi filatelici dell'era dell'euro.
  • Nel 2003 anche il Servizio Postale degli Stati Uniti emise un francobollo illustrato da Michael J. Deas, raffigurante il volto dell'attrice.
  • In Cina, alcune immagini della Hepburn in Vacanze romane sono state ricolorate ed utilizzate per la pubblicità di un tè verde[26].
  • Il tubino nero indossato da Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, creato da Givenchy, fu messo all'asta da Christie's nel 2006 e venduto per la cifra di 467.200 sterline (circa 712.000 euro).[27] Si trattava, però, di una copia del vestito utilizzato nel film, copia custodita da Givenchy, mentre quello realmente indossato dalla Hepburn si trova nel Museo del costume di Madrid.
  • Marilyn Monroe non fu l'unica a cantare i famosi auguri di compleanno al Presidente degli Stati Uniti, John Kennedy. Anche la Hepburn, il 29 maggio 1963, ultimo compleanno di Kennedy, cantò Happy Birthday, dear Jack al Presidente.[28]
  • Nel 1985 i Pizzicato Five scrissero una canzone intitolata The Audrey Hepburn Complex.

Onorificenze

Presidential Medal of Freedom

 1992

Filmografia

Cinema

  • Nederlands in zeven lessen - documentario (1948)
  • One Wild Oat, regia di Charles Saunders (1951)
  • Racconti di giovani mogli (Young Wives' Tale), regia di Henry Cass (1951)
  • Risate in paradiso (Laughter in Paradise), regia di Mario Zampi (1951)
  • L'incredibile avventura di Mr. Holland (The Lavender Hill Mob), regia di Charles Crichton (1951)
  • Vacanze a Montecarlo (Monte Carlo Baby), regia di Jean Boyer e Lester Fuller (1951)
  • Nous irons à Monte Carlo, regia di Jean Boyer (1952)
  • The Secret People, regia di Thorold Dickinson (1952)
  • Vacanze romane (Roman Holiday), regia di William Wyler (1953)
  • Sabrina, regia di Billy Wilder (1954)
  • Guerra e pace (War and Peace), regia di King Vidor (1956)
  • Cenerentola a Parigi (Funny Face), regia di Stanley Donen (1957)
  • Arianna (Love in the Afternoon), regia di Billy Wilder (1957)
  • Verdi dimore (Green Mansions), regia di Mel Ferrer (1959)
  • La storia di una monaca (The Nun's Story), regia di Fred Zinnemann (1959)
  • Gli inesorabili (The Unforgiven), regia di John Huston (1960)
  • Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany's), regia di Blake Edwards (1961)
  • Quelle due (The Children's Hour), regia di William Wyler (1961)
  • Sciarada (Charade), regia di Stanley Donen (1963)
  • Insieme a Parigi (Paris - When It Sizzles), regia di Richard Quine (1964)
  • My Fair Lady, regia di George Cukor (1964)
  • Come rubare un milione di dollari e vivere felici (How To Steal a Million), regia di William Wyler (1966)
  • Due per la strada (Two for the Road), regia di Stanley Donen (1967)
  • Gli occhi della notte (Wait Until Dark), regia di Terence Young (1967)
  • Robin e Marian (Robin and Marian), regia di Richard Lester (1976)
  • Linea di sangue (Bloodline), regia di Terence Young (1979)
  • ...e tutti risero (They All Laughed), regia di Peter Bogdanovich (1981)
  • Always - Per sempre (Always), regia di Steven Spielberg (1989)

Televisione

  • CBS Television Workshop - serie TV, 1 episodio (1952)
  • Mayerling, regia di Anatole Litvak - film TV (1957)
  • Amore tra ladri (Love Among Thieves), regia di Roger Young - film TV (1987)
  • Gardens of the World with Audrey Hepburn - programma televisivo (1993)

Teatro

  • High Button Shoes (1949)
  • Sauce Tartare (1949)
  • Sauce Piquante (1950)
  • Gigi (1951)
  • Ondine (1954)

Premi e candidature

Nel 1999 è stata proclamata dall'American Film Institute la terza più grande attrice della storia del cinema. Audrey Hepburn è una dei pochi artisti ad aver vinto un Premio Oscar, un Emmy, un Grammy ed un Tony. Nella sua carriera ha ricevuto undici designazioni al Golden Globe, vincendolo tre volte, e sei al BAFTA, ricevendo quattro premi. L'attrice è inoltre l'interprete che ha vinto il maggior numero (tre) di David di Donatello per la migliore attrice straniera.

Principali riconoscimenti assegnati all'attrice:

  • Premio Oscar:
    • Oscar alla migliore attrice 1954 per Vacanze romane Vinto
    • Oscar alla migliore attrice 1955 per Sabrina Nomination
    • Oscar alla migliore attrice 1960 per La storia di una monaca Nomination
    • Oscar alla migliore attrice 1962 per Colazione da Tiffany Nomination
    • Oscar alla migliore attrice 1968 per Gli occhi della notte Nomination
    • Premio umanitario Jean Hersholt 1993 Vinto (postumo)
  • Golden Globe
    • Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico 1953 per Vacanze romane Vinto
    • Henrietta Award per la migliore attrice del mondo 1955 Vinto
    • Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale 1956 per Arianna Nomination
    • Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico 1956 per Guerra e pace Nomination
    • Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico 1960 per La storia di una monaca Nomination
    • Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale 1962 per Colazione da Tiffany Nomination
    • Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale 1964 per Sciarada Nomination
    • Golden Globe per la migliore attrice in um film commedia o musicale 1965 per My Fair Lady Nomination
    • Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale 1968 per Due per la strada Nomination
    • Golden Globe per la migliore attrice protagonista in un film drammatico 1968 per Gli occhi della notte Nomination
    • Golden Globe alla carriera 1990 Vinto
  • BAFTA
    • BAFTA alla migliore attrice protagonista 1953 per Vacanze romane Vinto
    • BAFTA alla migliore attrice protagonista 1954 per Sabrina Nomination
    • BAFTA alla migliore attrice protagonista 1956 per Guerra e pace Nomination
    • BAFTA alla migliore attrice protagonista 1959 per La storia di una monaca Vinto
    • BAFTA alla migliore attrice protagonista 1964 per Sciarada Vinto
    • BAFTA Special Award: premio alla carriera 1992 Vinto
  • David di Donatello
    • David di Donatello per la migliore attrice straniera 1960 per La storia di una monaca Vinto
    • David di Donatello per la migliore attrice straniera 1962 per Colazione da Tiffany Vinto
    • David di Donatello per la migliore attrice straniera 1965 per My Fair Lady Vinto
  • Festival Internazionale del Cinema di San Sebastian
    • Concha de Plata alla migliore attrice 1959 per La storia di una monaca Vinto
  • Screen Actors Guild Awards
    • SAG Special Award: premio alla carriera 1992 Vinto
  • Tony Award
    • Tony alla migliore attrice in uno spettacolo 1954 per Ondine Vinto
    • Tony Special Achievement Award: premio alla carriera 1968 Vinto
  • New York Film Critics Circle Awards:
    • Premio alla migliore attrice protagonista 1953 per Vacanze romane Vinto
    • Premio alla migliore attrice protagonista 1954 per Sabrina Nomination
    • Premio alla migliore attrice protagonista 1956 per Guerra e pace Nomination
    • Premio alla migliore attrice protagonista 1957 per Arianna Nomination
    • Premio alla migliore attrice protagonista 1959 per La storia di una monaca Vinto
    • Premio alla migliore attrice protagonista 1962 per Colazione da Tiffany Nomination
    • Premio alla migliore attrice protagonista 1965 per My Fair Lady Nomination
    • Premio alla migliore attrice protagonista 1967 per Gli occhi della notte Nomination
  • Modern Screen Award
    • Modern Screen's Top Ten Award: Premio ai migliori attori dell'anno 1954 Vinto
    • Modern Screen Award: miglior attrice 1956 per Guerra e pace Vinto
  • Cleveland Critics Circle Award
    • Premio alla migliore attrice 1961 Vinto
    • Premio alla migliore attrice 1966 Vinto
  • Nastro d'argento
    • Nastro d'argento Speciale 1968 Vinto
  • Maschera d'Argento
    • Maschera d'Argento per il Cinema 1968 Vinto
  • Victoire du Cinéma Francais Award
    • Victoire alla migliore attrice dell'anno 1955 Vinto
    • Victoire alla migliore attrice dell'anno 1964 Vinto
  • World Theatre Award
    • World Theatre Award: Most promising personality 1952 per Gigi Vinto
  • Grammy Award
    • Grammy per il Miglior album parlato per bambini 1994 per Audrey Hepburn's enchanted tales Vinto (postumo)
  • Emmy
    • Emmy for Outstanding Achievement-Informational programming 1993 per la trasmissione Gardens of the World with Audrey Hepburn Vinto (postumo)
  • Bambi
    • Premio Bambi Onorario 1991 Vinto
  • Golden Plate
    • Golden Plate Award for Achievement in Arts and Public service 1991 Vinto
  • USA Film Festival
    • Premio Onorario: Master Screen Artist 1991 Vinto
  • Women in Film Crystal Award
    • Crystal Award 1996 Vinto (postumo)

Doppiatrici italiane

Nelle versioni in italiano dei suoi film la Hepburn è stata doppiata da:

  • Maria Pia Di Meo in Guerra e pace, Cenerentola a Parigi, Arianna, La storia di una monaca, Gli inesorabili, Colazione da Tiffany, Quelle due, Sciarada, Insieme a Parigi, My Fair Lady, Come rubare un milione di dollari e vivere felici, Due per la strada, Linea di sangue, ...e tutti risero, Always - Per sempre
  • Renata Marini in Vacanze romane, Sabrina
  • Deddi Savagnone in Vacanze a Montecarlo
  • Fiorella Betti in Verdi dimore
  • Gabriella Genta ne Gli occhi della notte
  • Melina Martello in Robin e Marian
  • Tina Centi in My Fair Lady (parti cantate)
  • Sonia Scotti in Cenerentola a Parigi (ridoppiaggio)

Note

  1. 1,0 1,1 (EN)Public Papers 1992, December - Remarks on Presenting the Presidential Medals of Freedom. bushlibrary.tamu.edu, 11 dicembre 1992. URL consultato il 18 gennaio 2011 .
  2. (EN)Copia del certificato di nascita dell'attrice. thatface.org. URL consultato il 18 gennaio 2011 .
  3. 3,0 3,1 3,2 3,3 Donald Spoto. Audrey Hepburn. , 2006.
  4. (EN)Hepburn vs. Hepburn A young drag queen goes from Audrey fan to Kate devotee. salon.com, 6 ottobre 1999. URL consultato il 18 gennaio 2011 .
  5. (EN)Martha Tichner. Audrey Hepburn, CBS Sunday Morning, 26 novembre, 2006
  6. (EN)Audrey Hepburn Biography. moviefone.com. URL consultato il 18 gennaio 2011 .
  7. (EN)Articolo. audreyhepburnlibrary.com, gennaio 1955. URL consultato il 18 gennaio 2011 .
  8. 8,0 8,1 (EN)Audrey Hepburn Timeline 1929 - 1949. audrey1.org. URL consultato il 18 gennaio 2011 .
  9. (EN)Marie Rambert. «TIME», 7 settembre 1953, 47
  10. (EN)Audrey Hepburn Children's Fund. audreyhepburn.com. URL consultato il 18 gennaio 2011 .
  11. (EN)Nederlands in 7 lessen. IMDb Official Site. URL consultato il 18 gennaio 2011 .
  12. 12,0 12,1 (EN)Audrey Hepburn's Filmography. audrey1.org. URL consultato il 18 gennaio 2011 .
  13. Urmee Khan. Liz Hurley 'safety pin' dress voted the greatest dress. 9 ottobre 2008. URL consultato il 16 maggio 2011 .
  14. THE MUSE AND THE MASTER. TIME, 17 aprile 1995. URL consultato il 16 maggio 2011 .
  15. (EN)Copertina della rivista TIME. TIME archive, 1923 to the present. URL consultato il 18 gennaio 2011 .
  16. (EN)Mike Connolly - Who Needs Beauty!. «Photoplay», gennaio 1954, 72
  17. (EN)The Nun's Story. audrey1.org. URL consultato il 18 gennaio 2010 .
  18. (EN)Eugene Archer, With A Little Bit Of Luck And Plenty Of Talent. «New York Times»
  19. (EN)Joe Hyams, Why Audrey Hepburn Was Afraid Of Marriage. «Filmland», gennaio, 1954
  20. (EN)David Stone, My Husband. «Everybodys», 14
  21. 21,0 21,1 (EN)An Audrey Hepburn Biography. audrey1.com. URL consultato il 18 gennaio 2011 .
  22. (EN)Audrey Hepburn Children's Fund. audreyhepburn.com. URL consultato il 9 giugno 2011 .
  23. Il momento di fare qualcosa è adesso, Lifegate, 7 novembre, 2005
  24. Il Club degli Amici di Audrey, promosso dai figli di Audrey Sean e Luca. unicef.it. URL consultato il 9 giugno 2011 .
  25. Recensioni Julia. sergiobonellieditore.it. URL consultato il 18 gennaio 2011 .
  26. Kirin Tea Billboard, Beijing. SocialTechnologies.com. URL consultato il 4 aprile 2013 .
  27. (EN)Audrey Hepburn Breakfast At Tiffany's, 1961. christies.com. URL consultato il 18 gennaio 2011 .
  28. (EN)Featured Biography Audrey Hepburn. biography.com. URL consultato il 18 gennaio 2011 .

Bibliografia

  • Jessica Z. Diamond; Ellen Erwin. Audrey Hepburn. White Star, 2006.
  • F. X. Feeney. Audrey Hepburn. Ediz. italiana, spagnola e portoghese. Taschen, 2006.
  • Sean Hepburn Ferrer. Audrey Hepburn. Un'anima elegante. TEA, 2006.
  • Donald Spoto. Audrey Hepburn. Frassinelli, 2006.
  • Bertrand Meyer-Stabley. La vera storia di Audrey Hepburn. Lindau, 2010.
  • Melissa Hellstern, Come Audrey, Ultra, 2012. ISBN 978-88-7615-703-5

Altri progetti

Collegamenti esterni

Questa pagina è stata modificata l'ultima volta il 23.03.2014 14:24:43

Questo articolo si basa sull'articolo Audrey Hepburn dell'enciclopedia liber Wikipedia ed è sottoposto a LICENZA GNU per documentazione libera.
In Wikipedia è disponibile una lista degli autori.