Katharine Hepburn

Katharine Hepburn

nata il 12.5.1907 a Hartford, CT, Stati Uniti d'America

morto il 29.6.2003 a Fenwick, Old Saybrook, CT, Stati Uniti d'America

Katharine Hepburn

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Katharine Hepburn nel 1941

Katharine Houghton Hepburn (Hartford, 12 maggio 1907  Old Saybrook, 29 giugno 2003) è stata una attrice teatrale e attrice cinematografica statunitense.

Nella sua carriera, durata più di settant'anni, ricevette dodici nomination al Premio Oscar come miglior attrice protagonista vincendone quattro, primato tuttora ineguagliato. Nel 1976 la Hepburn vinse anche un Premio Emmy, sempre come miglior attrice protagonista. Secondo la AFI's 100 Years... 100 Stars, è ritenuta la più grande attrice statunitense di tutti i tempi.[1]

Primi anni

Katharine Hepburn nacque a Hartford, capitale del Connecticut, il 12 maggio 1907, seconda di sei fratelli. I suoi genitori furono Katherine Martha Houghton (1878-1951), una femminista a capo dell'associazione statale delle suffragette, con la quale partecipò, da bambina, a numerose manifestazioni femministe, e Thomas, urologo, nato in Virginia e discendente di una famiglia inglese[2], strenuo assertore della profilassi pubblica e della necessità di informare la gente sui rischi delle malattie veneree, argomento del quale all'epoca nessuno parlava. La madre, Katharine Martha Houghton, nativa di Corning (New York), suffragetta e sostenitrice della contraccezione, fu la fondatrice, con Margaret Sanger, di Planned Parenthood, associazione per la promozione dell'aborto e della maternità responsabile e pianificata. La stessa Katharine raccontava, nella sua autobiografia, di aver più volte, da bambina, aiutato la madre nella sua causa, distribuendo in giro palloncini con lo slogan "Il voto alle donne".

La casa degli Hepburn era, quindi, un ambiente privo di argomenti-tabù, in cui si affrontavano serenamente davanti ai figli argomenti di carattere sociale, politico o sessuale. Nel corso della sua vita adulta, Katharine Hepburn avrebbe in più occasioni riconosciuto ai suoi genitori il merito di averla fatta crescere libera da pregiudizi, indipendente e con la curiosità di fare sempre nuove esperienze.

Avviata allo sport dal padre, Katharine si impegnò nel nuoto, nell'equitazione, nel golf e nel tennis, tra l'altro vincendo la medaglia di bronzo a una gara di pattinaggio artistico al Madison Square Garden di New York e raggiungendo le semifinali di un torneo giovanile femminile di golf del Connecticut. Il suo sport preferito però fu il nuoto: da ragazza aveva l'abitudine di tuffarsi nel freddo specchio di mare di fronte casa sua, e non perse l'abitudine di mantenersi in forma nuotando fino agli anni ottanta.

L'infanzia di Katharine Hepburn fu funestata da un episodio che ebbe conseguenze a lungo termine anche nella sua vita adulta: un giorno trovò il fratello Tom impiccato a una corda pendente da una trave. Sebbene le circostanze facessero pensare al suicidio, i genitori rigettarono questa ipotesi, ritenendo piuttosto che Tom fosse rimasto vittima di qualche esperimento condotto maldestramente e finito tragicamente. Indipendentemente dalla ragione della morte di suo fratello, Katharine cadde in depressione e vi rimase per lungo tempo. Evitò per molto tempo i ragazzi della sua età, e studiò a casa per parecchio tempo. Per molti anni usò come propria la data di nascita di Tom (8 novembre) e rivelò la vera data solo nella sua autobiografia Io (tit. or.: Me: Stories of my Life).

È del 1928 il matrimonio con l'uomo d'affari Ludlow Ogden Smith, al quale Katharine chiese di invertire il cognome per non doversi confondere con la cantante Kathe Smith. Tra alti e bassi il matrimonio andò avanti fino al 1934, anno del divorzio tra i due avvenuto in Messico e riformalizzato negli Stati Uniti nel 1942. Nonostante il fallimento del matrimonio, Katharine riconobbe sempre a suo marito il sostegno morale e finanziario datole durante i primi anni della sua carriera di attrice.

Carriera

Il 1928 segnò anche l'esordio a Broadway nella commedia teatrale Night Hostess, dopo anni di apprendistato nei teatri di Baltimora. Fu poi chiamata a sostituire l'attrice protagonista di The Big Pond in scena al Great Neck di New York, licenziata a pochi giorni dalla prima teatrale. Katharine si trovò all'improvviso sulla scena e non diede una prova convincente, tanto che fu tolta dal cast e destinata a produzioni minori. Toccò poi alla stessa Hepburn venir licenziata poco prima di andare in scena con Art and Mrs. Bottle, ma siccome la produzione non trovò un'altra attrice disponibile, dovette riassumerla. Nel 1932 si fece però notare per la sua interpretazione di Antiope nel dramma The Warrior's Husband, una moderna rivisitazione di Lisistrata. La pièce ebbe recensioni favorevoli e di Katharine Hepburn si iniziò a parlare anche a Hollywood, non più solo a New York.

I primi anni a Hollywood

La RKO la contattò per un provino che andò a buon fine, tanto che le fu affidata la parte di protagonista in Febbre di vivere (A Bill of Divorcement, 1932, diretto da George Cukor, regista con il quale Katharine intreccerà un lungo sodalizio professionale). Un anno dopo arrivò addirittura il suo primo Oscar, come protagonista in La gloria del mattino (Morning Glory, 1933, di Lowell Sherman). Raffinata attrice proveniente dal palcoscenico, alla Hepburn vennero affidati parti di donne forti e volitive come in Il diavolo è femmina (Sylvia Scarlett, 1935, George Cukor), Palcoscenico (Stage Door, 1937) e soprattutto Susanna (Bringin Up Baby, 1938, Howard Hawks), insieme a Cary Grant e a un famoso leopardo addomesticato. Notevoli dal punto di vista artistico e della recitazione, tali film non ebbero tuttavia un immediato successo di pubblico, tanto che la Hepburn fu ribattezzata Avvelenatrice di botteghini.

Visto il suo scarso successo commerciale e il suo stile non conformista, i dirigenti della RKO azzardarono la previsione che la Hepburn non sarebbe mai diventata una stella. Si aggiunga inoltre che l'attrice, sulla scia dell'Oscar vinto, si sentì sicura abbastanza da portare avanti sia l'attività cinematografica che quella teatrale. In particolare, la sua interpretazione newyorkese di The Lake le valse la memorabile frase di Dorothy Parker (all'epoca critica teatrale per il New Yorker) «Katharine Hepburn è capace di recitare tutta la gamma delle emozioni dalla A alla B».

Una seconda nomination arrivò con Primo amore (Alice Adams, 1935, George Stevens), anche se il film che l'avrebbe definitivamente imposta al grande pubblico fu Scandalo a Filadelfia (The Philadelphia Story).

Anni quaranta

Girato nel 1940, da George Cukor, Scandalo a Filadelfia era tratto dall'omonima opera teatrale che la stessa Hepburn aveva interpretato un anno prima a Broadway. Il film, che vedeva anche la partecipazione di Cary Grant e James Stewart, fu prodotto dalla MGM visto che, nel frattempo, la RKO, stanca degli insuccessi commerciali della Hepburn, l'aveva licenziata in tronco.

Scandalo a Filadelfia fu il film con il quale il pubblico cambiò atteggiamento nei confronti di Katharine Hepburn e ne decretò il successo per gli anni a venire. In effetti, nella seconda metà degli anni trenta il suo successo era sembrato declinare tanto rapidamente quanto era cresciuto in precedenza; il modello femminile che lei incarnava non era esattamente rispondente al cliché classico della donna di quei tempi, in genere anonima, di contorno e fondamentalmente sottomessa. Non esattamente un modello di bellezza classica, ma forte, audace e ironica, invece, la Hepburn iniziò ad avere successo proprio in un periodo in cui, con gli uomini partiti per la guerra, le donne iniziavano ad avere un ruolo più incisivo nella società americana. Fu, in realtà, un periodo fertile per molte attrici non conformiste del panorama cinematografico di quegli anni, quali Lana Turner, Bette Davis, Jane Russell, Lauren Bacall e Rita Hayworth. La Hepburn si divertiva a spiazzare ammiratori e giornalisti con risposte apparentemente senza senso, che avevano il solo scopo di mettere alla berlina la curiosità di conoscere i particolari della vita privata dei personaggi pubblici. Una volta, alla domanda se lei fosse sposata, rispose «Non ricordo» e, se avesse figli, rispose: «Due bianchi e tre neri». Questa avversione nei confronti dei media durò fino a tarda età, tanto che solo nel 1973 si sarebbe concessa al pubblico di un talk-show televisivo.

L'incontro con Tracy

Al film che seguì, La donna del giorno (Woman Of The Year, 1942, George Stevens), è legato l'episodio che segnò una svolta nella vita sentimentale di Katharine Hepburn. Un anno prima il regista e produttore Joseph Mankiewicz le aveva presentato l'attore Spencer Tracy, che avrebbe dovuto recitare con lei sul set; l'attrice, che quel giorno indossava tacchi alti, lo salutò dicendogli: «Temo di essere troppo alta per lei, signor Tracy». Mankiewicz intervenne dicendo: «Non preoccuparti, ti accorcia lui». Fu l'inizio di una lunga relazione professionale e personale: essi duettarono (e spesso duellarono) sia sulla scena che nella vita fino al 1967, anno della morte di lui. Un connubio singolare, la Hepburn atea dichiarata e Tracy che, nonostante tale relazione, non divorziò mai dalla legittima consorte perché cattolico.

Nel 2003, come epitaffio, il Daily Telegraph scrisse:

Comunque sia, la coppia non convisse mai e condusse vita discreta, perché il pubblico non avrebbe apprezzato una relazione extraconiugale soprattutto da parte dello sposato Tracy. Furono nove i film in cui i due apparvero da co-protagonisti, tra cui La costola di Adamo (Adam's Rib, 1948, George Cukor) e Indovina chi viene a cena? (Guess Who's Coming to Dinner, 1967, Stanley Kramer), l'ultimo film di Spencer Tracy, che tratta con tono divertito il tema dell'integrazione razziale (presente anche l'attore Sidney Poitier nella parte del fidanzato della figlia della coppia Hepburn-Tracy). Nell'occasione, la Hepburn recitò sulla scena il ruolo della madre di Katharine Houghton, della quale era, nella vita reale, la zia. Per tale film, l'attrice ricevette il suo secondo Premio Oscar.

Spencer Tracy non fu l'unico personaggio pubblico con il quale Katharine Hepburn ebbe una relazione. Degli anni trenta è una difficile storia con il miliardario e aspirante aviatore Howard Hughes, la cui vita (e la cui relazione sentimentale con l'attrice) sarebbero state messe in scena nel film The Aviator (2004)[3], qui vinene interpretata da Cate Blanchett che per il ruolo ha ricevuto un'Oscar alla miglior attrice non protagonista. Ebbe anche una breve storia con John Ford, benché tutti siano concordi nell'affermare che l'unica vera storia d'amore sia stata quella con lo stesso Tracy.[4]

Gli anni cinquanta e sessanta

Un'altra interpretazione famosa, con la quale l'attrice si guadagnò una delle sue dodici nomination, fu La regina d'Africa (The African Queen, 1951, John Huston): suo partner sul set fu Humphrey Bogart, altro fascinoso attore, nella parte di un capitano tanto coraggioso quanto alcolista, convinto dalla missionaria Hepburn ad attaccare con la sua barca una nave tedesca. Le riprese del film furono laboriose e costellate di problemi, la Hepburn (come numerosi altri componenti della troupe) si ammalò di dissenteria sul set africano, inconveniente che la svuotò di energie per mesi: in realtà - a dispetto del fatto di essere figlia di un urologo - bevve acqua del posto (nonostante le scorte giungessero in bottiglie sigillate). Gli unici a restare indenni furono gli stessi Bogart e Huston, entrambi forti bevitori di alcolici. A questo episodio e all'intera avventurosa lavorazione del film, la Hepburn dedicò un libro intitolato The Making of The African Queen: Or, How I Went to Africa With Bogart, Bacall and Huston and Almost Lost My Mind (1984), il cui successo fece di lei un'autrice di best-seller a 77 anni.

Altre interpretazioni degne di nota furono quelle in Tempo d'estate (Summertime, 1955, David Lean), con l'italiano Rossano Brazzi, Il mago della pioggia (The Rainmaker, 1956, Joseph Anthony), con Burt Lancaster, Improvvisamente l'estate scorsa (Suddenly Last Summer 1959, Joseph Mankiewicz, dalla commedia teatrale di Tennessee Williams), con Liz Taylor e Montgomery Clift e Il lungo viaggio verso la notte (Long Day's Journey Into Night, 1962, Sidney Lumet, dalla commedia di Eugene O'Neill), quattro film che le valsero altrettante nomination all'Oscar.
Il leone d'inverno (The Lion in Winter, 1968, Anthony Harvey), interpretato insieme a Peter O'Toole, fu il film con il quale Katharine Hepburn vinse il suo terzo Oscar, secondo consecutivo dopo Indovina chi viene a cena?.

Gli ultimi anni

Non mancò, tra l'altro, una parte in un western vecchio stile, Torna "El Grinta" (Rooster Cogburn, 1975, Stuart Millar), nel ruolo di una missionaria quacchera che riesce a ingentilire perfino un rude cow-boy come John Wayne.

Nel 1976 arrivò anche un Premio Emmy, come miglior attrice protagonista in un film per la televisione, Amore tra le rovine (Love Among the Ruins, 1975, George Cukor), interpretato insieme a Sir Laurence Olivier.

Il quarto premio Oscar arrivò, infine, nel 1982, con il film Sul lago dorato (On Golden Pond, 1981, Mark Rydell), insieme al primo e unico Oscar di Henry Fonda, premiato come miglior attore protagonista per lo stesso film. Il film fu prodotto da Jane Fonda, che vi interpretò la parte della figlia.

Sempre attiva nel sociale, Katharine Hepburn sostenne molte cause civili, principalmente quella sulla pianificazione familiare. Nel 1985 ricevette l'Humanist Arts Award dalle mani del suo amico, e presidente onorario dell'Associazione Umanista Americana, il filantropo Corliss Lamont.

Morte

Morì il 29 giugno 2003 all'età di 96 anni, a Old Saybrook nella casa di famiglia. Nel rispetto delle sue volontà non ricevette funerali religiosi. In suo onore vennero però oscurate per un'ora tutte le luci di Broadway, a ricordo della sua intensa attività teatrale.
Nel 2004, come indicato nel suo testamento, i suoi effetti personali vennero messi all'asta da Sotheby's a New York. Tra di essi, fotografie e un busto di Spencer Tracy, da lei personalmente scolpito, e alcuni dipinti a olio. Il ricavato della vendita, diversi milioni di dollari, fu devoluto a parenti e amici.

Vita privata

Oltre al marito e Spencer Tracy, la Hepburn ha avuto anche relazioni sentimentali con Leland Hayward, Howard Hughes e John Ford.

Katharine ha affermato che, pur condividendo i principi cristiani, non credeva nella religione o nell'aldilà. Il nonno paterno, Sewell Snowden Hepburn, era un pastore episcopale, ma sul tema della religione, dichiarò ad un giornalista nell'ottobre del 1991, che:

Margaret "Peg" Perry, è stata l'ultima sorella di Katharine, morta il 13 febbraio 2006, all'età di 85 anni. Perry è stata una bibliotecaria a Canton, Connecticut.

Robert Hepburn, l'ultimo fratello di Katharine, è morto il 26 novembre 2007. Robert è stato un medico che ha seguito le orme del padre, il dottor Thomas Hepburn. Egli è stato il capo del dipartimento di urologia all'Hartford Hospital per più di 30 anni.

Eredità

Per onorare la Hepburn, è stato costruito un teatro ad Old Saybrook, in Connecticut; Katharine Hepburn visse e morì a Old Saybrook. Nell'ottobre 2007, la città di Old Saybrook ha ricevuto un assegno di 200.000 dollari da parte della Commissione del Connecticut per la cultura e il turismo, per il restauro di questo teatro, per un totale di un milione di dollari ricevuto in sovvenzioni per il progetto. Durante la primavera del 2009, il Katharine Hepburn Cultural Arts Center e il teatro sono stati aperti.

L'8 e il 9 settembre 2006, il Bryn Mawr College e l' Alma Mater Hepburn hanno aperto l' Houghton Katharine Hepburn Center, dedicato sia all'attrice che a sua madre. Alla celebrazione d'apertura erano presenti Lauren Bacall e Blythe Danner.

Katharine Hepburn ha prestato il suo nome ad alcune cause politiche e sociali, in particolare per la pianificazione familiare. Nel 1985 ha ricevuto il Premio Arte Umanista della Humanist Association, presentato dal suo amico Corliss Lamont.

Per celebrare il 100 ° anniversario della sua nascita, nel maggio 2007, il canale via cavo Turner Classic Movies ha dedicato una settimana di trasmissione serale per i suoi film e i documentari sulla sua vita

Filmografia

  • Febbre di vivere (A Bill of Divorcement), regia di George Cukor (1932)
  • La falena d'argento (Christopher Strong), regia di Dorothy Arzner (1933)
  • La gloria del mattino (Morning Glory), regia di Lowell Sherman (1933)
  • Piccole donne (Little Women), regia di George Cukor (1933)
  • Argento vivo (Spitfire), regia di John Cromwell (1934)
  • Amore tzigano (The Little Minister), regia di Richard Wallace (1934)
  • Quando si ama (Break of Hearts), regia di Philip Moeller (1935)
  • Primo amore (Alice Adams), regia di George Stevens (1935)
  • Il diavolo è femmina (Sylvia Scarlett), regia di George Cukor (1935)
  • Maria di Scozia (Mary of Scotland), regia di John Ford (1936)
  • Una donna si ribella (A Woman Rebels), regia di Mark Sandrich (1936)
  • Dolce inganno (Quality Street), regia di George Stevens (1937)
  • Palcoscenico (Stage Door), regia di Gregory La Cava (1937)
  • Susanna (Bringing Up Baby), regia di Howard Hawks (1938)
  • Incantesimo (Holiday), regia di George Cukor (1938)
  • Scandalo a Filadelfia (The Philadelphia Story), regia di George Cukor (1940)
  • La donna del giorno (Woman of the Year) regia di George Stevens (1942)
  • Prigioniera di un segreto (Keeper of the Flame), regia di George Cukor (1942)
  • La taverna delle stelle (Stage Door Canteen), regia di Frank Borzage (1943)
  • La stirpe del drago (Dragon Seed), regia di Harold S. Bucquet e Jack Conway (1944)
  • Senza amore (Without Love), regia di Harold S. Bucquet (1945)
  • Tragico segreto (Undercurrent), regia di Vincente Minnelli (1946)
  • Il mare d'erba (The Sea of Grass), regia di Elia Kazan (1947)
  • Canto d'amore (Song of Love), regia di Clarence Brown (1947)
  • Lo stato dell'Unione (State of the Union), regia di Frank Capra (1948)
  • La costola di Adamo (The Adam's Rib), regia di George Cukor (1949)
  • La Regina d'Africa (The African Queen), regia di John Huston (1951)
  • Lui e lei (Pat and Mike), regia di George Cukor (1952)
  • Tempo d'estate (Summertime), regia di David Lean (1955)
  • Il mago della pioggia (The Rainmaker), regia di Anthony Mann (1956)
  • La sottana di ferro (The Iron Petticoat), regia di Ralph Thomas (1956)
  • La segretaria quasi privata (Desk Set), regia di Walter Lang (1957)
  • Improvvisamente l'estate scorsa (Suddenly Last Summer), regia di Joseph L. Mankiewicz (1959))
  • Il lungo viaggio verso la notte (A Long Day's Journey into Night), regia di Sidney Lumet (1962)
  • Indovina chi viene a cena? (Guess Who's Coming to Dinner), regia di Stanley Kramer (1967)
  • Il leone d'inverno (The Lion in Winter), regia di Anthony Harvey (1968)
  • La pazza di Chaillot (The Madwoman of Chaillot), regia di Bryan Forbes e John Huston (1969)
  • Le troiane (The Trojan Women), regia di Michael Cacoyannis (1971)
  • Un equilibrio delicato (A Delicate Balance), regia di Tony Richardson (1973)
  • Torna "El Grinta" (Rooster Cogburn), regia di Stuart Millar (1975)
  • Amore tra le rovine (Love Among Ruins), regia di George Cukor (1975) - film TV
  • Olly, Olly, Oxen Free, regia di Richard A. Colla (1978)
  • Il grano è verde (The Corn Is Green), regia di George Cukor (1979)
  • Sul lago dorato (On Golden Pond), regia di Mark Rydell (1981)
  • Agenzia omicidi (The Ultimate Solution of Grace Quigley), regia di Anthony Harvey 1984)
  • Love Affair - Un grande amore (Love Affair), regia di Glenn Gordon Caron (1994)

Carriera teatrale

  • These Days (1928)
  • Art and Mrs. Bottle (1930)
  • The Warrior's Husband (1932)
  • The Lake (1933)
  • The Philadelphia Story (1939)
  • Without Love (1942)
  • Come vi piace (As You Like It, 1950)
  • The Millionairess (1952)
  • Coco (1969)
  • A Matter of Gravity (1976)
  • The West Side Waltz (1981)

Premi e nomination

  • Premio Oscar
    • 1934 - Miglior attrice protagonista per La gloria del mattino
    • 1936 - Nomination alla miglior attrice protagonista per Primo amore
    • 1941 - Nomination alla miglior attrice protagonista per Scandalo a Filadelfia
    • 1943 - Nomination alla miglior attrice protagonista per La donna del giorno
    • 1952 - Nomination alla miglior attrice protagonista per La regina d'Africa
    • 1956 - Nomination alla miglior attrice protagonista per Tempo d'estate
    • 1957 - Nomination alla miglior attrice protagonista per Il mago della pioggia
    • 1960 - Nomination alla miglior attrice protagonista per Improvvisamente l'estate scorsa
    • 1963 - Nomination alla miglior attrice protagonista per Il lungo viaggio verso la notte
    • 1968 - Miglior attrice protagonista per Indovina chi viene a cena?
    • 1969 - Miglior attrice protagonista per Il leone d'inverno (ex aequo con Barbra Streisand)
    • 1982 - Miglior attrice protagonista per Sul lago dorato
  • Golden Globe
    • 1953: Nomination - Miglior attrice in un film commedia o musicale per Lui e lei
    • 1957: Nomination - Miglior attrice in un film drammatico per Il mago della pioggia
    • 1960: Nomination - Miglior attrice in un film drammatico per Improvvisamente l'estate scorsa
    • 1963: Nomination - Miglior attrice in un film drammatico per Il lungo viaggio verso la notte
    • 1968: Nomination - Miglior attrice in un film drammatico per Indovina chi viene a cena?
    • 1969: Nomination - Miglior attrice in un film drammatico per Il leone d'inverno
    • 1982: Nomination - Miglior attrice in un film drammatico per Sul lago dorato
    • 1993: Nomination - Miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione per The Man Upstairs
  • Screen Actors Guild Awards
    • 1980: Vinto - Premio alla Carriera
    • 1995: Nomination - Migliore attrice in una miniserie o film per la televisione per One Christmas
  • BAFTA Award
    • 1953: Nomination - Miglior attrice straniera per La regina d'Africa
    • 1956: Nomination - Miglior attrice straniera per Tempo d'estate
    • 1958: Nomination - Miglior attrice straniera per Il mago della pioggia
    • 1969: Vinto - Miglior attrice protagonista per Indovina chi viene a cena? e Il leone d'inverno
    • 1983: Vinto - Miglior attrice protagonista per Sul lago dorato
  • David di Donatello
    • 1968: Vinto - Miglior attrice straniera per Indovina chi viene a cena? (ex aequo con Faye Dunaway)
  • Emmy Awards
    • 1974: Nomination - Miglior attrice protagonista in una serie tv drammatica per Zoo di vetro
    • 1975: Vinto - Miglior attrice protagonista in un programma speciale drammatico o commedia per Amore tra le rovine
    • 1979: Nomination - Miglior attrice protagonista in una miniserie o un programma speciale per The Corn Is Green
    • 1986: Nomination - Miglior attrice protagonista in una miniserie o un programma speciale per Mrs. Delafield Wants to Marry
    • 1986: Nomination - Premio speciale per The Spencer Tracy Legacy: A Tribute by Katharine Hepburn
    • 1993: Nomination - Premio speciale per Katharine Hepburn: All About Me
  • Tony Award
    • 1970: Vinto - Miglior attrice in un musical per Coco
    • 1981: Nomination - Miglior attrice protagonista in uno spettacolo per The West Side Waltz
  • People's Choice Awards
    • 1983: Vinto - Attrice dell'anno (ex aequo con Jane Fonda)
    • 1983: Vinto - Attrice dell'anno
  • American Comedy Awards
    • 1989: Vinto - Premio alla Carriera
  • American Movie Awards
    • 1982: Vinto - Miglior attrice per Sul lago dorato
  • Golden Apple Awards
    • 1975: Vinto - Star dell'anno (Nel corso degli anni si è guadagnata il rispetto dei suoi colleghi, della stampa e del pubblico.)
    • 1981: Vinto - Star dell'anno
  • Hasty Pudding Theatricals Award
    • 1958: Vinto - Donna dell'anno
  • Kansas City Film Critics Circle Awards
    • 1973: Vinto - Migliore attrice per Le troiane (ex aequo con Cicely Tyson.)
  • Laurel Awards
    • 1960: Nomination - Miglior performance drammatica femminile per Improvvisamente l'estate scorsa (5º posto)
    • 1963: Nomination - Miglior performance drammatica femminile per Il lungo viaggio verso la notte (5º posto)
    • 1970: Vinto - Miglior performance drammatica femminile per Il leone d'inverno
    • 1970: Vinto - Miglior star femminile
    • 1971: Vinto - Miglior star femminile
  • Mexican Cinema Journalists Award
    • 1965: Vinto - Miglior attrice straniera per Il lungo viaggio verso la notte
  • Montréal World Film Festival
    • 1984: Vinto- Premio speciale della giuria per Agenzia omicidi
  • New York Film Critics Circle Awards
    • 1940: Vinto - Miglior attrice per Scandalo a Filadelfia
  • Festival del cinema di Venezia
    • 1934: Vinto - Miglior interpretazione femminile per Piccole donne
  • Hollywood Walk of Fame
    • 1960: Cinema - 6284 Hollywood Boulevard

Doppiatrici italiane

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Katharine Hepburn è stata doppiata da:

  • Wanda Tettoni in Canto d'amore, La costola di Adamo, Senza amore, Lui e lei, Il mare d'erba, Prigioniera di un segreto, La stirpe del drago, Lo stato dell'Unione, Scandalo a Filadelfia, Love Affair - Un grande amore
  • Anna Miserocchi in Il lungo viaggio verso la notte, Indovina chi viene a cena?, Il leone d'inverno, La pazza di Chaillot, Agenzia omicidi
  • Lydia Simoneschi in Maria di Scozia, Palcoscenico, Tempo d'estate, Il mago della pioggia
  • Andreina Pagnani in La regina d'Africa, Improvvisamente l'estate scorsa
  • Rina Morelli in Primo amore (ridoppiato), La sottana di ferro, La segretaria quasi privata
  • Gianna Piaz in Un equilibrio delicato, Amore tra le rovine
  • Lia Orlandini in Susanna!
  • Lilla Brignone in Le troiane
  • Rosalba Oletta in Torna El Grinta
  • Isa Bellini in Sul lago dorato
  • Alina Moradei in L'evaso e la signora
  • Vittoria Febbi nei ridoppiaggi di Primo amore, Dolce inganno, La stirpe del drago, La donna del giorno
  • Maria Pia Di Meo nei ridoppiaggi di Il diavolo è femmina e Susanna!
  • Livia Giampalmo nei ridoppiaggi di Incantesimo e Scandalo a Filadelfia
  • Cinzia De Carolis nei ridoppiaggi di Piccole donne e Argento vivo
  • Paola Mannoni nel ridoppiaggio di Lo stato dell'Unione
  • Roberta Greganti nel ridoppiaggio di Quando si ama
  • Sonia Scotti nel ridoppiaggio di La falena d'argento

Note

  1. AFI's 100 Years...100 Stars (in en). URL consultato il 29 maggio 2013 .
  2. A tal proposito, si è spesso sostenuto che Katharine Hepburn fosse imparentata con l'omonima attrice inglese Audrey Hepburn. In realtà la parentela è lontanissima e, comunque, le due attrici non si conobbero mai prima di diventare famose. Il grado di parentela riconosciuto è quello di cugine di 19º grado, in ragione di comuni antenati britannici. Priva di fondamento è, quindi, anche la voce secondo la quale Audrey Hepburn avrebbe scelto il suo nome in onore di Katharine.
  3. In The Aviator (-, 2004, Martin Scorsese) si narra, tra l'altro, della breve relazione intercorsa tra Katharine Hepburn e Howard Hughes. Tralasciando gli aspetti romanzati e le licenze narrative (Katharine non lasciò Hughes per mettersi con Spencer Tracy, visto che la sua storia con Hughes finì nel 1938 e conobbe Tracy nel 1941), è interessante notare che l'interprete di Katharine Hepburn, l'australiana Cate Blanchett, per quel film vinse l'Oscar come miglior attrice non protagonista nel 2005. Fu il primo caso di un'attrice che vinse l'Oscar per aver impersonato il ruolo di un'altra attrice che vinse lo stesso premio.
  4. Secondo quanto da lei stessa dichiarato, Katharine Hepburn non guardò mai Indovina chi viene a cena? perché le ricordava con dolore Spencer Tracy. Per rispetto alla famiglia di Tracy, la Hepburn preferì non partecipare al suo funerale.

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